Con queste parole esordisco dopo aver portato a termine la scalata del diedro Pederiva, quinta torre del Masarè gruppo del Catinaccio.
Queste per me sono delle parole non buttate a caso, ma che esprimono sinceramente il mio stato d’animo nel constatare che nonostante io sia sulla soglia dei trent’anni, attraverso l’arrampicata possa ancora scoprire esperienze e stati d’animo a me nuovi che sanno lasciarmi senza fiato…..Come l’essere sospesi a cento metri da terra all’interno di un diedro-camino da scalare in spaccata, stare in sosta su di una cengia dallo spazio molto limitato, sentire il freddo e il viscido di una roccia bagnata in certi punti ma sempre solidissima, il silenzio della progressione di Nando il primo di cordata che con sicurezza supera i vari ostacoli, attendendo poi il nostro turno.
Ok è quarto grado, ma passa su te!!
questa è un’altra considerazione sempre fatta a freddo, si perché nella mia, seppure breve, carriera d’arrampicata, le dolomiti hanno sicuramente aperto una nuova frontiera, che non è fatta di gradi e di prese in plastica, ma di roccia, fatica, silenzio, verticalità, responsabilità e rispetto per i compagni.
Ringrazio Nando il mio compagno di vacanza e anche Alfio con il quale abbiamo scalato l’ultima giornata e ora ALLENARSI!!che sto già sentendo la febbre dolomitica salire in me e devo tornare in questi splendidi posti!!
Magari chi lo sà,da primo di cordata, regalando a qualcun’altro delle indelebili emozioni….
Grande Enrico, per le tue scalate, per le tue parole e per la tua motivazione…
come si dice… chapeau!!!