Così con un gruppo numeroso siamo saliti verso il rifugio Benigni, per poi raggiungere la Bocchetta di Trona e da qui verso il lago Rotondo, dove la Torre Maria appare nel suo versante più severo. La salita alla vetta è più semplice, comunque con un passaggio su una bella placca verticale che richiede corda e coraggio….
Ma è quando si raggiunge la vetta e ti accoglie la Madonnina che capisci perchè è nel cuore di don Roberto: ben isolata dalla altre vette, con lo sguardo libero, verso tutte le nostre montagne, fino al Badile, il Disgrazia, il Bernina, i Palù, in perfetta solitudine, senza altre persone attorno che i pochi amici che con te trovano spazio nei pochi metri della cima…
Ecco allora che viene spontaneo un grazie, grazie di cuore, perchè la vetta è sempre un bel regalo, per un invito che un amico ci ha rivolto ed abbiamo saputo raccogliere, per la passione di don Roberto di tanti anni che ha permesso anche a noi di scoprire nuove montagne e nuove storie, magari per ripercorrere i passi di chi adesso non può…