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Scialpinismo invernale – Resoconto

I mesi invernali sono stati poco documentati nel blog.  Del resto noi penne “amatoriali” per coltivare l’ambizione di essere leggibili abbiamo bisogno di calma e tempo per trovare spunti originali. Tra bucato, spese, pulizie, uscite domenicali, scarsa fantasia e mettiamoci pure un po’ di sano svacco sul divano, a volte non sempre è facile trovare il momento giusto per scrivere.
Digressione a parte, questo inverno con scarso innevamento ci ha impigrito e ci si è mossi in prevalenza sulle consuete gite “sicure”, che garantivano sciate accettabili.
Le occasioni per mettersi in gioco su terreni nuovi non è comunque mancata e l’esplorazione è stata più che altro “sociale”. Si sa, quando ci si muove in gruppo si prediligono persone con le quali si hanno stessi ritmi, tempi e abitudini, che facilitano logistica e organizzazione evitando lungaggini e discussioni.
E la madre di ogni discussione per chi va in montagna è l’orario di partenza.
Dunque con un po’ di timore tipico del vecchio abitudinario, ho accettato di partecipare alle prime gite con Elio e i suoi amici. Dopo la prima salita di stagione “in solitaria”.
Timore infondato, considerato la puntualità dei ragazzi.

Dunque, ricapitolando:
Il 21 Dicembre, mi lancio in un velleitario Presena, per iniziare con il dovuto piglio. Poi, mi arenerò per più di un mese dedicandomi alla corsa, in attesa della neve che tarderà ad arrivare.

 

 

Il 25 gennaio, testiamo la gamba con il classico Timogno…salito da ogni singolo “tutina” almeno 1500 volte nello stesso inverno. Con me ed Elio anche Chiara, orfana del Marco impegnato nell’organizzazione del primo giorno del corso di Sci. La Presolana dalla vetta del Timogno è vista da pochi, dato il forte vento.

 

 

 

Il 1 febbraio è la volta del Barbarossa, il tam tam mediatico lo indica come una buona discesa.
Sono in compagnia anche di Riso, Epis, Kuddy e Ravi, i simpatici soci dell’Elio. Ritmo e gambe sono diversi tra noi, così come le attrezzature. Sci e Snowboard. La fila si allunga, ma il divertimento non manca….” maaaaaa…an sa ferma mia a fòmà ù c@##ù….” è la battuta della giornata. Sciata pressochè orrenda mitigata dall’ottima compagnia. Sul tracciato anche Pietro e suo figlio Michele, soci del GAP.

 

 

 

 

07 Febbraio, Pizzo di Petto. Incominciano dislivelli e sviluppi interessanti. Contatto l’Aldone, che chiama altri Soci. La giornata è spaziale e la passiamo tra risate battute. Ha nevicato da poco e l’ambiente è pienamente invernale. Durante la salita si aggregano altri due ragazzi Francesco e Angelo, molto simpatici che sanno il fatto loro.  Ci seguiranno fino al Chalet dell’Aquila dove concludiamo le fatiche con polenta e strinù (non chiamatela salamella!). Mentre noi gustiamo il pranzo Aldone e soci fanno a tempo a salire il Vignavaga scendere sull’altro versante, risalire e raggiungerci alla macchina. Fortissimi!

 

 

 

 

Ambienti orobici

 

 

In vetta!

La regina

Da sx Elio, Ravi, Io

Infine, a parte una sgambata al Pora smaltisci cena, dove anche la macchina fotografica sembra un pò imballata, il resto è storia recente. E’ stato un inverno a suo modo ricco di spunti interessanti, anche se iniziato molto in ritardo. Grazie a tutti per averlo reso più divertente e per le foto che mi avete dato.

E adesso che è primavera, il lunedì mattina continueremo a sognare altre cime…

 

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