CAMBIA LINGUA

Quarantacinquesimo!!!

Qualche immagine per condividere la bella giornata trascorsa insieme, con un gruppo davvero numeroso per rendere il giusto omaggio alla nostra montagna… e fra tutti i partecipanti davvero i complimenti a Paola & Co. che non è voluta mancare all’appuntamento…

 E poi la sera altri dolci festeggiamenti in sede, per il GAP … e per la nostra nazionale…

Magie d’inverno

Come bambini quando non vedevi l’ora di uscire a giocarci, alla neve non si può resistere, neppure in città. Allora è sufficiente indossare scarponi e ghette e nella pausa pranzo del lavoro salire verso la Maresana, per vedere come la magia bianca ha disegnato i roccoli sopra i colli di Bergamo…

Buon 2012

Altri auguri, un poco di ottimismo non guasta mai…
Noi il giorno di Santo Stefano siamo andati a fare due passi in buona compagnia.


Con le genzianelle fiorite in Vodala sembrava Pasquetta….

Poi per prepararci al Capodanno in compagnia di Vincenzo siamo saliti al Tre Signori…

Altro che prati fioriti: non metri di neve, comunque freddo e vento, che ci ha fatto rinunciare a 100 metri dalla vetta.

Comunque gita di soddisfazione, in attesa di altra neve!

Aspettando la finanziaria, andiam per ………..monti.

Non c’è solo la crisi
economica  che non fa dormire sonni
tranquilli agli italiani; alle varie misure della finanziaria che
alleggeriranno le nostre tasche ma ci auguriamo possa salvare il Paese e l’
euro , aggiungiamo la mancanza di neve 
che sta lasciando al palo, sciatori, fondisti e sci-alpinisti.

Nonostante questo, confidando nel
cognome benaugurante del ns. Presidente del Consiglio ed in una giornata di bel
tempo,  andiamo  dunque e nonostante tutto  per …monti, quelli veri, e scegliamo di
raggiungere il Rifugio Tagliaferri , itinerario deciso alle 11 di sera dopo un
Concerto la Palacreberg.
Valentino raccoglie il guanto di
sfida, o la provocazione che dir si voglia, e alle 6,30 partiamo in direzione della
Val di Scalve. La giornata promette bene e dopo il tradizionale caffè al bar di
Castione , scolliniamo al Passo  e la
valle ci appare come sempre bellissima 
ma purtroppo arida di neve.
 Iniziamo a salire con passo  allegro 
e deciso e sino alla Baita alta di Venano  non c’è traccia di neve che inizia nell’ampio
pianoro  nel quale una ventina di camosci
pascolano tranquilli,  per nulla infastiditi
dal nostro passaggio.  Ai “Solega”  il manto nevoso si fa più consistente  ma il fondo gelato consente una camminata
spedita; solamente in alcuni tratti di neve trasportata  sprofondiamo sino al ginocchio.
E dopo 4 ore di immane fatica e
sforzi sovrumani ( un po’ di enfasi non guasta)  raggiungiamo il Rifugio splendidamente
silenzioso e immerso nella neve;  non c’è
nessuno  ed anche noi mangiamo un panino
quasi in religioso silenzio  per non
alterare  questo delicato equilibrio.
 Decidiamo di scendere  subito dopo 
e gratificati da un paesaggio stupendo le nostra menti  si lasciamo andare a liberi pensieri  e divagazioni sul mondo , divertendoci
tagliare i tornanti del sentiero saltando 
nella neve fresca.
Nel bosco, vicino alla carbonera,
incontriamo due ragazzi  che, mentre
cercavano  vie di ghiaccio,  si sono imbattuti in un maestoso palco di
cervo e subito ci siamo interrogati; 
vittima di bracconiere  o
scivolato sulle rocce? Secondo Valentino , memore delle sue passate esperienze
professionali, l’animale è stato ucciso e sezionato sul posto .  Il dibattito è aperto .
Al termine della gita una
freschissima radler  ad innaffiare le
nostre gole riarse.
Morale della….gita: a volte basta
poco per essere felici.  E se per
arrivare alla pensione dovremo lavorare ancora qualche anno l’importante che la
passione non venga mai meno.
Buon cammino a tutti da Gigi e Valentino
8 dicembre 2011
Prime nevi invernali
Valentino al sole

Cronaca di un’odissea verso il Pizzo Coca

Ciao a tutti amici montanari del GAP di seguito verranno narrate le gesta di un pugno di validi scalatori che addì domenica 25.09 hanno intrapreso la più estenuante via di tutte le Alpi Orobie.
L’idea nasce… Il giorno precedente quando nel tardo pomeriggio il capo spedizione azzarda una proposta di ascensione verso il famigerato Pizzo Coca; è così che il giorno dopo la sveglia squilla alle ore 4.00 e dopo una frugale colazione e una rapida preparazione dell’equipaggiamento ci ritroviamo all’inizio di una giornata che sarà inaspettatamente micidiale. Dando retta ai preziosi consigli del nostro esperto in alimentazione sportiva, nonchè capospedizione Antonio effettuiamo una breve ma golosa sosta ad una pasticceria a Ponte Nossa per un “brioches e cappuccio”. Alle ore 6.20 circa arriviamo a Valbondione (900 m.s.l.m.), zaini in spalla e torce alla mano imbocchiamo il sentiero n.301 muovendoci ancora nella totale oscurità. Il sentiero inizia subito con decisione ma quando vedi a malapena dove metti i piedi e sei ritontito dal risveglio inusuale non è facile accorgersene, comunque dopo aver superato il bivio verso Maslana ci ritroviamo addosso le prime luci del giorno che ci facilitano il cammino. Usciti ormai dal bosco saliamo per un tratto attrezzato di catene superando vari ponticelli di cemento. Verso le ore 8.10 circa, al Rif.Coca (1892 m.s.l.m.), ci soffermiamo per un ulteriore sosta, questa volta solo per un tè (ma sempre per astuto suggerimento del nostro capospedizione) e riprendiamo quindi il cammino lungo il sentiero che costeggia il torrente con il sole che sorge alle nostre spalle. Giunti al lago Coca prendiamo il sentiero a destra che ci fa passare sopra uno scomodo pietraio per arrivare poi a sormontare una cresta che percorriamo fino a quando non avvistiamo un folto gruppo di stambecchi tirando il fiato con un’altra sosta. Da qui ripartiamo verso la Bocchetta dei Camosci (2719 m.s.l.m.) e dopo i primi incontri con la neve e il ritorno di grosse pietre che rallentano il nostro passo, ci fermiamo per una sosta di preparazione al tratto finale verso la vetta. Riscontrati alcuni dubbi tecnici facciamo affidamento al nostro capocordata, grande alpinista Gianni dallo stile impeccabile, che risolve il disguido per poi guidarci alla volta della cima.
Salendo la difficile via ,con prevalenza di roccia molto inaffidabile e passaggi da II,la tenacia di tutti noi è stata messa alla prova e la paura si è presa gioco di noi ( sopprattutto del nostro capospedizione), ma incontrando i nostri compagni, giunti ormai a metà discesa, e stringendo i denti riusciamo a giungere alla meta: Pizzo Coca 3050(m.s.l.m.) dove conosciamo un fotografo che ci immortala davanti alla mitica croce. Sulla vetta ci concediamo un’ulteriore sosta dove Antonio ha cercato di rallegrarsi con una bottiglia di birra ma un’imprevisto ne fa fuoriuscire metà del contenuto incidendo negativamente sul morale del nostro capospedizione mentre ci raggiunge Gino ,partito due ore dopo di noi, ma arrivato in cima con pochi minuti di ritardo (e poi ci fanno i complimenti!). La discesa della vetta si rivela attrettanto ardua della salita, ma arriveremo comunque sani e salvi alla Bocchetta, dove riprendiamo gli zaini e iniziamo il ritorno al Rifugio Coca.
Lungo il percorso ci imbattiamo nuovamente negli stambecchi e come di consueto nelle soste-spuntino archittettate dall’esperto in alimentazione sportiva che vedremo lasciarsi andare in un fantastico duetto montanaro con Gianni.
Giunti al rifugio verso le 16.00 messi a dura prova dalle pendenze del sentiero ci rinforziamo con Coca Cola o semplice tè caldo scambiando qualche parola con il rifugista, quindi ricominciamo la micidiale discesa inseguiti da due capre che si ostinavano a pedinarci. Il tratto di percorso Rif.Coca-Valbondione si è rivelato più lungo e faticoso del previsto al punto tale da condurci allo stremo delle forze (ovviamente Gianni escluso) rallentando la marcia che termina alle ore 18.30 al parcheggio di Valbondione. Come se non bastasse, lungo il ritorno in auto incappiamo in una coda di un’ora, è proprio durante il viaggio che Gianni si destreggia al volante della Volvo mentre Antonio si faceva un pisolino.
In questa avventura erano presenti e ringraziamo Gigi,Vincenzo, Gianni, Antonio ed Edoardo, Andrea,Bruna, MariaTeresa e tutti gli altri.

Grazie a tutti.

Lorenzo e Michele

Notare che non hanno scritto le ore verso P.zo Coca

Vista del Rif.Coca

Prime luci che illuminano il sentiero.

Problemi tecnici nell’equipaggiare Antonio

Duetto Gianni-ZioTone Joska-Joska

Viaggio in Presolana

Il racconto che merita questa avventura lo pubblicheremo, nel frattempo un primo messaggio a tutti gli amici del GAP.
Quattro giorni per raggiungere la vetta della Presolana, partiti a piedi dalla nostra sede, per dieci ragazzi che realizzano un sogno pensato da qualche anno. Non senza fatica, non senza difficoltà, ma con grinta che non li ha fatti mollare fino alla vetta.
A Giosuè, Paolo, Alessandro, Alberto, Tommaso, Matteo, Giovanni, Francesco, Lorenzo e Sara: GRAZIE!!!

Zillertaler e Sass d’Ortiga = Austria e contorno

Dal menù di ferragosto possiamo finalmente servire il trekking, con abbondanti partecipanti (davvero per tutti i gusti), nelle non proprio assolate valli austriache delle Alpi a sud di Innsbruck.
Dall’immagine del lago di partenza, dal nome naturalmente impronunciabile, si può cogliere il clima (atmosferico, non della compagnia) che ci accompagnerà praticamente per tutti e cinque i giorni.

Ma il conforto l’abbiamo avuto nei rifugi, anche se non tutti così imponenti, dove siamo stati accolti da fiumi di birra, strudel e cena alle “funf und halbe” (cinque e mezza!!!).

Comunque il sorriso, nonostante il meteo, non è mancato anche qui, pronti a varcare una “porta alpina” simbolica, nel nostro viaggio sulle Alpi, iniziato ormai tanti anni fà.

Anche qualche panorama non è mancato, tanto per farci rendere conto di quanto mancava per arrivare al termine della tappa, prima che la nebbia calasse di nuovo.

Anche il cielo azzurro si è fatto vedere, apparizione un poco fugace per noi abituati al sole del sud delle Alpi, in qualche momento durante la mattina, per poi scomparire dietro ad altre nubi.
Il resoconto dettagliato con tutte le immagini lo condivideremo prossimamente in sede, per meglio illustare questa nuova avventura.

Sulla strada del ritorno, per concludere le ferie, per qualcuno oltre al piatto forte c’è stato anche il contorno, o la ciliegina sulla torta per dirla come i più golosi: il Sass d’Ortiga con il suo spigolo ovest, in val Canali nelle Pale di San Martino (nella foto è quello al centro, in alto).
La salita non è certo da falesisti, non fosse altro per l’attacco (due ore di fatica ed attenzione dal rifugio Treviso) e la chiodatura (i chiodi sui tiri si contano su una mano) e a giusto titolo compete con il più famoso spigolo del Velo per bellezza, esposizione, ambiente e roccia eccezionale, eleganza della salita.
Le difficoltà sono costanti sul quarto grado, con percorso lasciato all’estro personale e solo nel tiro più impegnativo, che qui Chiara sta brillantemente superando, si alzano un poco.
Così terminiamo felici le nostre ferie nei territori delle Alpi Orientali, con un rientro a casa pronti per nuove avventure…
Saluti a tutti e … a presto!
Chiara e Marco

Rif. Benigni…quello che non avreste voluto vedere

Vorrei aggiungere il mio modestissimo contributo postando due foto della bella gita di domenica scorsa.

Il gruppo “allo stato brado”
tarallucci e………………….aria,
ol vì an ghe l’ha mia

la parete al centro di tutte le attenzioni


la macchia scura verso la metà della via è chiaramente…


EvaHenger dentro un imbrago Black Diamond

Aspettiamo che Carlo e Nando salgano ad appurare la santa verità che si nasconde dietro quel liscio VI grado..

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Rifugio Benigni

Ciao golosoni!! Naturalmente sarete tutti lì ad aspettare le foto sul blog della giornata di ieri …per chi non c’era..peggio per loro, si sono persi una gita divertente, con panorami stupendi…per un giorno le velleità alpinistiche hanno lasciato lo spazio ad una sana camminata “sociale”..non abbiamo saputo resitere e ci siamo buttati su un classico orobico, polenta, formaggio e vino rosso il tutto condito dalle solite e amabili battutone!
Saluti al “peloton”…
Ciao nando

p.s. …ma Presidente e First lady?
P.s1…mi scuso con mattia per la mancanza nella sessione bianco e nero…ma era già sceso!!

Boschi autunnali

Il peloton con il Marco avanti “a tirare”

Foto di gruppo appena partititi

Parte la bagarre, scatti e controscatti..

Il Rif. Benigni, sullo sfondo il Disgrazia

Parte della truppa

L’avvocato, più raro dell’orso bruno e Filippo, special guest star nembrese..

Disgrazia e i Palù

Val Gerola e i denti della vecchia

A tavola …aspettando polenta e vino rosso!

Foto di gruppo “istituzionale”..come i grandi del G8

Sessione bianco e nero..
Carlo “il bello”

Michi

Davide

Luca

Ada

Fabio e Filippo

Paola e Marco

Io