CAMBIA LINGUA

Parete San Paolo, Via Helena V+,VI, Arco (TN)

Finalmente, con il primo week end utile di tempo accettabile andiamo ad
arrampicare. Avevo voglia di mettere il naso dalle parti del trentino e sentito
Alfio, optiamo per Arco di Trento. 
Respirare un po’ di aria del Lago e vedere
gli arrampicatori  dovrebbe essere
motivante per il proseguo della stagione.
Io ed Elia partiamo un po’allo sbaraglio con in tasca una sola via in
ambiente e qualche sfalesiata. Nulla di più. I trentini ci aspettano al
varco e dopo una serie di vie “di disimpegno” ci propongono il loro vero
obiettivo. Un po’ come quando la morosa prova tre abiti e si riserba si provare
per ultimo quello costosissimo che vuole realmente comprare. 
A sentire i gradi
V+, VI ci si asciuga un po’ la bocca. Inoltre la via è del fantomatico Grill,
un alpinista molto bravo, ma altrettanto discusso in Valle del Sarca. Avevo
letto una lunghissima polemica non so bene su quale forum di montagna in cui
guelfi e ghibellini criticavano o difendevano il soggetto. Per la via, la
roccia, la chiodatura, la filosofia,le prese scavate, gli adepti.
Beh quale migliore occasione per farsi una propria opinione in merito.
La via parte subito bella dritta e a dispetto della chiodatura sportiva
bisogna piazzare un friend. Vedo subito che Alfio e Daniele sono in gran forma,
chiacchierano tranquilli, mentre noi siamo decisamente silenziosi. 
Saliamo piuttosto lenti, ma tutto sommato siamo efficaci. Io non disdegno
di tirare qualche chiodo, puntando soprattutto a non esaurirmi di braccia e di
testa visto che non ho troppa benzina negli avambracci. Pratici e pragmatici.
Da bravi orobici.
La scelta si rivelerà azzeccata soprattutto per il tetto che ci aspetta a
metà via, scenico e spettacolare, che è solo l’antipasto dell’ultimo tiro,
ancora più ostico. Quando pensi di essere fuori ecco che un bello strapiombo (VI)
decisamente chiodato lungo (e male) ci sbarra la strada verso la meritata
birretta. A questo si è aggiunto un inspiegabile attrito della corda che
proprio non voleva saperne di seguirmi. Beh tira e tira e ritira alla fine
riesco a mettere un piede dove volevo e a tirarmi fuori dai pasticci. Con
qualche bel capello bianco in più. Il chiodino era bello in basso e saltare giù
non sarebbe stato simpatico.
Ora ho finalmente un termine di paragone quando sento parlare di Grill. La
via mi è piaciuta, la chiodatura un po’ meno. In alcuni punti inutilmente
ascellare, in altri dove serve lunghissima. L’instabilità di alcuni massi nei
pressi delle soste o nei tiri di collegamento richiede attenzione. In ogni caso
assolutamente non mi è sembrata uno scandalo.

La giornata si è conclusa con una bella passeggiata ad arco, assediata dai
ciclisti, e con l’acquisto dell’ultimo friend della serie. La degna gratifica
di  fine giornata.
Placca a buchi del secondo tiro

Placca compatta del Terzo

Sequenza di Daniele che supera il tetto

La valle

 Elia “sbuca” dal tetto..

Sosta aerea!

Alfio sull’ultimo osticissimo tiro, noi osserviamo concentrati.

E infine provati, ma belli come il sole a fine via!

…..mmm compro o non compro?

Nando

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