CAMBIA LINGUA

Passo San Marco. Una lucida follia.

Sabato sera, alla grigliata gap, il tavolo degli opinionisti ce l’avevo tutto contro….nessuno mi dava una lira. 
“Ma dove vai, lascia perdere , sono troppi, sei matto…non ce la farai mai”. 
Motivante. 

In effetti, anche io nutrivo qualche dubbio. Centosettanta kilometri in bicicletta non li avevo mai fatti. Centosettanta con in mezzo il Colle di Zambla, un pezzo della salita di Dossena e il San Marco, a pensarci bene erano veramente troppi. 

Ma quando c’è di mezzo il Mattia, tutto sembra assolutamente fattibile. 
E così partiti di buon ora e con le gambe già dure come il legno appena sceso dal letto, con lucida follia, li abbiamo fatti tutti, compresi i 3000 m di dislivello. 
Zambla ok, dossena ok, il San Marco è veramente duro, con quegli strappi malefici e un caldo asfissiante. Ma quando le gambe non giravano più…son salito con la testa. Rientro piacevole, ci siamo pure concessi il lusso di un gelato in Città Alta. Buonissimo. 
Grazie a Mattia per aver tirato per 170 km.  Il ragazzo ce ne ha. 
Menzione speciale al panino strinù, senape e crauti che si è sparato in cima al San Marco. 
Alla faccia del doping. 
Nando
La luce in fondo al tunnel è ancora lunga
Momenti della tappa

Si soffre sul San Marco
Qualcuno si diverte
Ultimi metri
Tutto vero!
Fine della fatica
Pausa pranzo e gelato

Casa, bello cotto

Un commento a "Passo San Marco. Una lucida follia."

  1. Michele scrive:

    Che dire Nando… Complimenti e tanta stima!

Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>