CAMBIA LINGUA

Arco di Trento-Placche Zebrate, Via Claudia (5c, 5b obb.)

Finalmente trovo il tempo per fermarmi. Questa giornata uggiosa non mi lascia altra alternativa che scrivere sul blog. Del resto, la spesa è già fatta e la cena pronta. Ho tempo di metter giù due righe, le prime che raccontano un po’ della stagione estiva appena conclusa. Stagione che devo ancora focalizzare, che ancora non ho capito bene. Cioè, se è andata bene o male, intendo. Si vedrà…
Due settimane fa sono ritornato dopo 5 anni alle Placche Zebrate con Elia. Le Placche Zebrate, era il mio personale “Eldorado”, vie lunghe, chiodatura buona, ambiente controllato. Le ho ritrovate un po’ logorate, usurate per meglio dire. Del resto la via Claudia è una super classicissima del posto, molto ripetuta. 
Le difficoltà contenute, perlomeno dei tiri non chiave, la rendono perfetta per irrobustire la testa di chi si approccia da poco ad andare da primo, a guidare la cordata. Un ottima occasione per testare “la crapa” del mio giovane socio. 
Parto io sulla placca untissima del primo tiro. Ho portato le scarpette risuolate di fresco mai messe e provate. Bella cazzata. La gomma è troppo perfetta, pulita, lucida. Non ha il consueto grip, avrei dovuto dare una passata con la carta vetrata. Va beh pazienza. Il tiro si complica non poco, ma passo. Sembrava di scalare con le scarpe di cuoio della festa, quelle della laurea. Il tiro dopo parte Elia, un po’ preoccupato, ma deciso. Sbobiniamo i tiri di corda con buon ritmo. Andiamo bene.
Salendo noto un effetto curioso, la mente sembra più proiettata a ricordare i passaggi, i tiri, le difficoltà, invece di leggere poco a poco la via, la roccia. Mi trovo un po’ disorientato, sperso su queste placche che si susseguono, abituato come sono a cercare diedri, camini e fessure. Forse il mio stile di arrampicata è cambiato, forse mi sono trasformato definitamente in un rocciatore classico. O forse sono solo poco allenato.
Interessante vedere, come la stessa via puoi viverla in modo diverso, a distanza di anni.  
Realizzo che in fondo arrampicare è un po’ dialogare con noi stessi. 
Stessa via, percezioni diverse, in funzione di come siamo. 
Di come stiamo. 
Nando
Elia “da primo”

Sul traverso di 4c
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2 Commenti a "Arco di Trento-Placche Zebrate, Via Claudia (5c, 5b obb.)"

  1. Anonimo scrive:

    Nando ti ho sempre considerato e ti considero un grande per tutto quello che fai, per il tuo stile di vita e per le tue imprese in montagna a 360°
    Mi piacerebbe poter apprendere anche solo un poco da te ma non riesco a tirarmi insieme.
    Purtroppo gli anni passano e se non mi sveglio il gioco per il sottoscritto è quasi finito.
    Spero a presto ciao

  2. Anonimo scrive:

    Grazie dei complimenti, ma le mie non sono imprese. Sono piccole avventure in montagna condivise con gli amici. siamo degli amatori domenicali.
    Il nostro unico merito è trovare il tempo di prepararci per affrontarle.
    Nel rispetto della montagna, sempre.

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