CAMBIA LINGUA

Tre occasioni per crescere…un po’

La montagna per i non appassionati è sinonimo di fatica, scomodità, freddo. Tempo mutevole.
L’arrampicata è associata al rischio, al pericolo, all’andarsi a cercare casini.
In realtà anche la vita di tutti i gironi è costellata di fatiche, scomodità e pericoli.
Allora montagna e arrampicata possono offrire qualche spunto di riflessione, che torna utile nella vita di tutti i giorni. Nell’educazione dei ragazzi.
Con questo spirito, da ormai qualche anno collaboriamo con la cooperativa AEPER, tre appuntamenti spesi tra falesie sportive, camminate e pernottamenti in rifugio, con i ragazzi che frequentano i centri di aggregazione giovanili (CAG), le scuole medie e l’oratorio.  Per la prima volta quest’anno si sono uniti anche ragazzi ed educatori di Torre de Roveri. Una bella sfida per il GAP, uscire dal suo ambito consueto per incontrare realtà vicine.
Iniziamo con l’arrampicata a Casazza. Nonostante l’assenza mia e di Gianluca, promotori dell’iniziativa, i giovani rocciatori del GAP si offrono di accompagnare i ragazzi con entusiasmo e spirito d’iniziativa. A loro si uniscono gli affidabili Marco e Chiara da sempre pilastri delle attività coi ragazzi. Un bel gioco di squadra.
Imbrago, caschetto, un po’ di tecnica e via. Si lascia che i ragazzi sperimentano movimenti, gesti, limiti personali e potenzialità. Divertimento e difficoltà si mischiano alla sorpresa di riuscire a muoversi in verticale. Di farcela. O di non farcela, ma di averci comunque provato.
L’arrampicata necessità di ragionamento, di regole da rispettare, di fiducia da dare e di responsabilità da prendere. Una bella palestra per i ragazzi.

Pronti via
Momento Relax
Foto di Gruppo
La seconda domenica affrontiamo la ferrata Lupi di Brembilla. Iniziamo a fare sul serio. Qui si inizia ad uscire dalla “zona di confort”, si affronta l’avvicinamento, il sentiero attrezzato, l’incognita di cosa ci attenderà. Dopo la prima parte, dove vince l’entusiasmo poco alla volta la fatica si fa sentire e l’esclamazione “ma è facile!” lascia spazio al “ma non ci riesco!”. Con infinita pazienza e qualche aiuto dagli adulti si superano i passi più difficili. Un bel panino in vetta e qualche rimprovero in discesa per gli scalmanati completano la giornata. Quello che sembrava impossibile, è stato realizzato.Partenza da Cavaglia, alle spalle dei ragazzi la meta di giornata

Equipaggiati e si parte! Quest’anno la ferrata si fa!

 

 

Passaggi tecnici!

Siamo partiti dal lì, quanta strada!

Finalmente la vetta

 

E la foto di gruppo finale
Terza uscita, Capanna lago nero e lago d’aviasco. Gita di due giorni con pernottamento in rifugio, una delle uscite più attese dai ragazzi. Oggi si cammina. La sfida per i ragazzi: salire zaino in spalle per più ore e addomesticare la salita, sufficientemente lunga. Per gli accompagnatori, far capire che l’obiettivo non è solo arrivare al rifugio, ma godere del cammino, dell’ambiente e delle persone che ci stanno intorno. Nonostante qualche scoraggiamento e qualche “quanto manca” di troppo saliamo tutti in tempi ragionevoli. Qualcuno ha anche voglia di mettersi a giocare con la roccia al rifugio. Serata di condivisone e il giorno dopo battaglie di palle di neve al lago d’aviasco. In questa esperienza scopriamo che il gruppo ha le sue regole e la convivenza tra più persone implica qualche rinuncia personale e qualche capriccio da superare.
Dieci minuti di cammino, già in pausa.

Valutazione dei tempi! Quanto manca!

 

Quasi arrivati

 

 

Il rifugio!
Due movimenti di arrampicata..
Giorno due, la valsanguigna non è percorribile..piano B lago d’aviasco
Eccoci obiettivo raggiunto!
Dopo questi tre appuntamenti non sappiamo se qualcuno di loro verrà colto dalla febbre della montagna,  in futuro, se tornerà a trovarci o da grande scarpinerà sui sentieri. Ci piace pensare però di aver proposto delle iniziative divertenti e inusuali, lontane dalle soliti divertimenti preconfezionati. Iniziative nelle quali abbiano trovato degli spunti da usare nella vita di tutti i giorni, per crescere un po’.
Nando
p.s. Grazie ad Enrico, Elia, Alessandro, Jacopo, Gianluca, Marco, Angelo, Chiara e Anna per il GAP.
Nicoletta, Antonia, Ilaria, Nicola e Anna Stancheris per la cooperativa Aeper.
Grazie ai genitori per averci dato fiducia.

 

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