CAMBIA LINGUA

Cima Mulaz – 2905 m

La tre giorni dolomitica si sta affermando negli ultimi anni come uno degli appuntamenti imperdibili per gli scialpinisti del GAP. Gite di richiamo, bei panorami e ottima compagnia sono un mix a cui è difficile resistere.
Per questo motivo anche se privati di un giorno per gli impegni lavorativi, io e Fabio non ce la sentiamo di mancare e sabato mattina partiamo in direzione del Passo Rolle dove ad attenderci ci sono gli altri 9 membri della compagnia. Per loro il venerdì è già stato produttivo con la salita della Cima Bocche e una splendida vista delle Pale di S. Martino.
La sveglia delle 5.30 è ampiamente ripagata dalla festa dei nostri amici che cui accolgono con risate e battute al parcheggio. Si vede che scalpitano e chissà quanto gli sarà costata l’attesa con quel ben di dio intorno di vette e pendii innevati.
La cima di giornata è il Mulaz, una classicissima della zona. Dal parcheggio partiamo carichi e motivati, nonostante un meteo poco promettente..ma l’importante è essere lì, a spasso, con gli amici, tra le montagne che amiamo. Ci infiliamo nell’ampia Val Venegia, dove una strada  pianeggiante ci porta in direzione della malga omonima..proseguendo arriviamo in poco tempo alla base del ripido pendio che sale verso il Passo Mulaz e da qui si iniza a fare sul serio. Gianlu da buon capogità imposta un passo esemplare e complice la tracciatura perfetta si sale regolari senza allungare troppo la fila. Con grande pazienza, ma senza troppa fatica guadagniamo quota, mentre il cielo sopra noi inizia a chiudersi. Dopo la pausa merenda giungiamo al passo dove arriviamo sfilacciati. Da qui parte un ripido e non banale canale di circa 300 m che porta alla vetta. La visibilità peggiora e inizia a nevischiare, ma il meteo tutto sommato tiene. Tutti optano per i rampanti, io decido di proseguire senza. Le pelli mordono bene il pendio fino agli ultimi metri del canale, dove cedo anche io e metto i rampanti. Da qui un lungo traverso, che a me sembra interminabile, aggira le creste e porta lentamente in cima. Anche questo è un tratto dove occorre prestare attenzione sotto la traccia il pendio è attraversato da ripidi canali e roccette poco amichevoli.
Raggiungo la vetta mentre gli ultimi scialpinisti presenti iniziano a scendere…nemmeno il tempo di scambiare due chiacchiere e mi ritrovo solo in vetta. Resto avvolto da un silenzio ovattato surreale rispetto alla rumorosa e frenetica vita di tutti i giorni. Tenuto conto della scarsa visibilità e del meteo non mi sento proprio a mio agio. Poi per fortuna vedo sbucare il Gino, seguito a ruota da Matteo e Lorenzo e altri scialpinisti. Poco alla volta la cima si popola nuovamente, le nuvole si diradano poco prima di scendere ed esce il sole. Un vero colpo di fortuna. Durante la discesa abbiamo il piacere di ammirare il gruppo del Focobon. I pendii sono tutti sciabili e ci divertiamo alla grande. La giornata viene suggellata da un brindisi di Moscato e una fetta di colomba.
Entrambi meritatissimi.
Grazie a tutti.
Nando

Val Venegia, verso il Mulaz

 

Primi pendii

 

Più in alto dopo interminabili inversioni

 

 

 

Ultimi metri prima della pausa

Gino al Passo Mulaz, di fronte il canale da salire e il traverso a dx

Gino, Matteo e Lorenzo. Ultimi metri prima della cima.

 

Foto di Gruppo…cheeeeese!

 

E poi giù, in discesa il traverso e il canale sono meno ostici

 

 

Splendida discesa

 

 

 

Ultimo pendio

L’essenza dello scialp.

E un bel brindisi finale. Bellissima giornata.

Scendendo dal canale

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