Pizzo Farno (2506 m). Una classica per veterani.

In una stagione ci sono classiche gettonatissime e altre poco frequentate.

Il Pizzo Farno è una di quest’ultime. E’ una bella cima isolata che guarda la Val Sanguigno, i laghi Gemelli ed il lago Colombo, che se percorsa dalla Val Canale implica un paio di ripellate, un dislivello di 1700 m circa e 18 km di sviluppo. Non proprio un’uscita per arrivare in orario al pranzo domenicale con i parenti.

Un ottimo motivo per affrontarla con Marco, che da diverso tempo si è dato alla corsa su lunga distanza. Con noi Elia, ormai una presenza costante anche nelle uscite di scialpinismo, il suo collega Daniele con due giovani amici, Paolo e Zeno.

“Fai scialpinismo da venti anni? Ma allora sei un veterano” …con queste parole Zeno aggiunge qualche kg al mio allo zaino, già pesante per via della reflex e del cavalletto che mi sono portato.

La squadra giovane e divertente mi fa sentire effettivamente un veterano, e tutto sommato non mi dispiace. Fa piacere vedere in giro ragazzi con “quelli del GAP”. Già dai primi minuti si instaura un bel clima ed un’atmosfera divertente, il loro modo di affrontare la gita mi piace. Disponibili alla chiacchiera e curiosi di conoscere le esperienze degli altri. Soprattutto, mi piace l’assenza di eccessi, la spensierata allegria e l’umiltà nonostante abbiano già alle spalle “exploit” che più esperti e pataccati alpinisti ancora sognano. Tecnici, preparati, ma non assillati dal mito del tempo e del dislivello. Si godono compagnia e panorami.

Del resto la giornata è spettacolare, cielo limpido e caldo primaverile. Saliamo verso le baite corte di Mezzo poi al Passo Gemelli, su neve rigelata che poco alla volta molla. Dal passo vediamo il nostro obiettivo di giornata, siamo in giro da un paio d’ore ma è ancora lunga!!

Salendo verso le baite corte di Mezzo

Eccole!

I gruppi di alpinisti che salivano con noi si dirigono verso la cima Papa Giovanni XXIII, siamo in pochi a scendere nella polvere verso i laghi Gemelli. Da lì ripelliamo e l’atmosfera cambia. Ambiente solitario, morbidi pendii coperti di neve trasformata e silenzi. Incontriamo Francesco (lemieorobie), grande appassionato delle nostre montagne, con cui giungeremo in vetta.

Il Pizzo Farno sullo sfondo

In fila sui pendii sotto la cima

Negli ultimi centinaia di metri che ci separano dalla cima, tra i ragazzi qualcuno molla il passo ritmato ed esperto di Marco. Comunque alla spicciolata la vetta viene raggiunta da tutti. Una bella stretta di mano a sancire l’impresa ed è il momento della merenda e della foto di gruppo. Qui i ragazzi estraggono il loro vessillo di battaglia a cui non posso che fare un omaggio.

Francesco perso in uno splendido paesaggio

Ecco lo striscione , la sorpresa di giornata! (Da sx: io, Marco, Elia, Zeno, Daniele, Paolo)

Con Marco condivido la gioia della prima cima di stagione insieme e con Elia l’ennesima, augurandomi per tutti e due che ne seguano molte altre (magari con corda e scarpette). La discesa su neve trasformata con “remolla”, è ottima nella prima parte, marmellatone al limite dell’esplosione delle gambe dopo il passo.

Terminiamo la gita con il primo gelato di stagione.

Data la lunghezza, forse il Pizzo Farno è una gita per veterani o quantomeno allenati. Le giovani leve hanno però dimostrato gambe ed entusiasmo da vendere!

Ciao ragazzi, speriamo di fare altre uscite insieme!

Nando