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Passioni Verticali. Gap e Territorio.

Noi del GAP crediamo che la montagna sia un ambiente educativo. Ne siamo convinti perché tutti noi abbiamo sperimentato le gioie e le fatiche del camminare sui sentieri, accompagnati da “esperti” quando eravamo ragazzini. Imparando le regole della convivenza e del rispetto della natura.

Facendo parte di un Gruppo, è parte integrante della nostra attività dedicare del tempo anche agli altri e alle iniziative di avvicinamento alla montagna. Per questo ci prestiamo volentieri alle collaborazioni con altre “agenzie” come AEPER e i Progetti Giovani, gli Oratori e le Scuole.

Il gruppo

Il ragazzi di Isengard, progetto giovani di Aeper a Torre de Roveri.

Siamo volontari, ma abbiamo una lunga tradizione. Nel 1996 il GAP era in vetta al Kilimanjiaro (5.896 m) con un gruppo di ragazzi. Forse la prima spedizione in Italia (se non al mondo) con adolescenti tra i 14 e 18 anni. Oggi i tempi sono cambiati e si lavora su piccoli progetti con numeri e risorse più limitate. E’ più difficile intercettare le famiglie, proporsi alle scuole e farsi percepire come valore aggiunto nella educazione per i ragazzi. Ma quando l’interlocutore è quello giusto allora la collaborazione può nascere. Questo è stato con Aeper. Le prime iniziative a Scanzo, per poi essere chiamati a Torre de Roveri. E quando veniamo percepiti come una risorsa anche fuori casa è sempre una grande soddisfazione.

Fabio ragazzino scalmanato negli anni '90 accompagna Dani durante questa esperienza

Fabio, ragazzino scalmanato negli anni ’90 accompagna Daniele durante questa esperienza

Da dove cominciamo? questa è la domanda che ci poniamo sempre. Come una scalata, programmiamo a tavolino e pochi passi alla volta. Prima gli Educatori, poi famiglie e ragazzi. Metterci la faccia e spiegare la nostra idea. Conoscersi poco alla volta e iniziare a costruire un percorso.

L’idea è quella di partire da un attività in ambiente controllato, come un parco avventura, per poi spingerci un pochino più in là. Arrampicata e infine due giorni in Rifugio. Ogni giornata avrà un filo conduttore diverso, esperienze diverse. Un percorso “verticale” per scoprire i propri limiti, ma soprattutto capacità. Gli educatori Antonia e Andrea sono d’accordo. Alè si parte.

Come al solito in queste occasioni capisco il senso e la forza di un Gruppo. Ciò che da soli sarebbe impossibile, insieme si può realizzare. Ed ecco spuntare a più riprese diversi amici del GAP per dare una mano. Gianluca e Anna, coautori di questa proposta, Alice e Fabio nelle prime giornate; Elia ed Alessandro pochi anni fa a digiuno di manovre di corda, ora sicuri e affidabili esperti di arrampicata. E gli immancabili Marco, Gianlu e Gigi. A dare senso di condivisione tra i nomi di peso, nei piani alti del gruppo. Il tutto “approvato” in Consiglio. Sembra macchinoso, ma non lo è. E’ informazione, partecipazione, suddivisione dei compiti e delle responsabilità. Così funziona da sempre il GAP.

Si divertono anche i grandi

Si divertono anche i grandi

Nella pratica, non puntiamo ad obiettivi ambiziosi. A noi basta che i ragazzi provino, sperimentino, si liberino dei loro timori e si divertano. Siamo partiti dal Parco avventura della Roncola..un gioco tra gli alberi dove sperimentare il nostro coraggio in sicurezza. Il primo passo. La prima esperienza. Poi si vedrà.

Lavorare sul territorio significa soprattutto questo. Esserci, creare proposte, condividere iniziative. Costruire legami sociali con il nostro stile.

Lo stile di “quelli del GAP”.

Nando

2016-04-30 17.53.55

Passaggi atletici hop!

 

2 Commenti a "Passioni Verticali. Gap e Territorio."

  1. Gianlu scrive:

    Ciao Nando, mentre leggo il tuo articolo non ti nascondo che qualche lacrimuccia ha lasciato il segno sul viso, nella mia mente scorrono le emozioni e le immagini dei tempi passati, quando Voi un bel gruppo di ragazzi vivaci, allegri, felici con tanta voglia di stare insieme pronti a vivere esperienze nuove,raggiungere obiettivi sempre più impegnativi ma mai impossibili con fatica e grinta rispettando le regole della convivenza e della natura. I grandi del Gap sono orgogliosi di Voi, continuate a volare con uno sguardo sempre per chi vuol assaporare, vivere esperienze e emozioni nuove.
    Concludo con un proverbio: Non si può dipingere di bianco il bianco, il nero di nero, ciascuno ha bisogno dell’altro per rivelarsi (proverbio africano)
    Un abbraccio Anna, Gianlu

  2. Nando scrive:

    Ciao Anna (Gianlu),
    grazie mille per le belle parole! Ci avete insegnato a condividere con gli altri la passione e le esperienze in montagna. Grazie al vostro lavoro in molti hanno potuto avvicinarsi a questo ambiente e fare esperienze uniche magari impensabili da soli in famiglia.
    Nel nostro piccolo cerchiamo di imitarvi, consapevoli che fare qualcosa per gli altri fa bene anche a noi stessi. E contribuisce a mantenere il GAP una associazione forte, propositiva e attenta al territorio. Quasi 50 anni e non sentirli! ;-)

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