CAMBIA LINGUA

Alphubel (4206 m) – Cresta Eisnase (PD) – Ripartiamo dall’entusiasmo dei giovani

Alle prese con lo smart working in un caldo pomeriggio della passata settimana, ricevo quasi in contemporanea tre messaggi WathsApp da Alessandro, Lorenzo e Matteo, i miei compagni di scialpinismo invernale.

E’ chiaro che si sono sentiti, così come è chiaro che hanno voglia di salita importante, anzi la richiesta è piuttosto esplicita…sono a caccia di “quattromila”.

A me in testa frullavano già da tempo un po’ di idee, preso come sono a consumare le guide cartacee e a fantasticare costantemente salite.  Dopo un po’ di giri in internet, con mio stupore fatico a trovare un rifugio libero e alla fine la ricerca mi porta alla Taschutte nelle alpi del Vallese e di conseguenza all’Alphubel. Da lì, in realtà si potrebbe anche tentare il Rimpfischorn, che ha battuto me e Chiara l’anno scorso, ma dato che è più tecnico e siamo in tanti preferisco optare per un itinerario remunerativo, ma gestibile…la cresta Eisnase. Tenendo conto che data l’ottima prova in Presolana ho deciso di proporre anche a Mirko l’esperienza. Neo socio GAP, ma vecchio amico, e al suo primo 4000. Naturalmente della compagnia fa parte anche Chiara, che per questo week end si sobbarcherà la pena (o la fortuna) di essere l’unica ragazza in mezzo ai maschietti. Completa il team Claudio, che scopriremo essere molto, ma molto allenato e altrettanto simpatico.

Il ritrovo al mattino ci permette di fare le cose con la dovuta calma. Viaggio, pausa caffè, benza, entrata in Svizzera, arrivo a Taschalp dove parcheggiamo non senza qualche timore di multa (alla fine infondato) e pranzo.

Il meteo è uggioso, ma l’atmosfera è quella della grandi occasioni. I ragazzi sono pimpanti con la battuta pronta e nonostante sia la prima volta con questa configurazione, si instaura subito il giusto feeling.

IMG-20200712-WA0046

Pronti alla partenza: da sx Lorenzo, Mirko, io (Nando), Claudio, Alessandro, Matteo e Chiara

Raggiungiamo il bellissimo Taschutte in circa un’ora, dove ci sistemiamo. Aspettando la cena andiamo a fare due passi per vedere il percorso del giorno seguente. Le nuvole come da previsione scompaiono. D’improvviso fa capolinea la vetta del Cervino e rimaniamo ammirati in contemplazione. Momento foto e video. L’indomani la giornata è prevista perfetta.

IMG_9288

Il bellissimo Taschutte

IMG_9285

Poco sopra il rifugio, in contemplazione di sua maestà il Cervino.

La cena si svolge nell’invernale interamente riservato a noi, dove tra l’altro dormiremo…i più accondiscendenti verso gli Svizzeri lo reputano un grande onore, chi ha il dente avvelenato per le multe per eccesso di velocità pagate alla confederazione elvetica, la considera una ghettizzazione. In ogni caso, nonostante qualche timore di rimanere a stecchetto la cena è abbondante e rapidamente si porta sui binari della goliardia, grazie anche alle bottiglie di vino portate per l’occasione dall’Italia. A intervalli regolari fanno capolinea francesi e svizzeri con la scusa di vedere il locale invernale. Ma in cuor nostro siamo convinti che dato il casino che stiamo facendo siano venuti a vedere gli Italiani che si divertono, mentre l’altra ala del rifugio è occupata da musoni e snob. Lascio a voi decidere le nazionalità d’appartenenza.

La cena goliardica

La cena goliardica

A letto presto perché domani la sveglia sarà come al solido morbida. Colazione alle 3. Con precisione Svizzera la porta viene spalancata alle 3 e zero zero e la colazione servita. Qualcuno ha troppo sonno per imprecare, ma in meno di un ora siamo operativi. La prima ora si svolge alla luce delle pile frontali, saliamo sul sentiero sempre meno marcato fino ai margini del ghiacciaio, recuperando qualche gruppo che ci precede. Come ho già avuto modo di notare in passato, la consuetudine di cedere il passo a chi va più veloce non è in uso fuori dall’Italia, quindi ci mettiamo in fila attendendo il momento giusto per passare, di solito quando il sentiero spiana o si allarga.

Mentre una splendida alba fa capolino sui 4000 della zona, siamo legati in cordata e pronti ad entrare nella dimensione dell’alta quota.

Spettacolare alba sul Cervino

Spettacolare alba sul Cervino e Weisshorn

Primi passi sul ghiacciaio

Primi passi sul ghiacciaio

Per intenderci, la dimensione in cui il passo è calibrato sul compagno di cordata più lento, dove si cerca di non pestare la corda e si mantiene una progressione costante. Dove il silenzio e il rumore dei ramponi che mordono la neve la fanno da padroni. Dove il fiato e le forze vanno gestite, per non andare fuori giri.

Giungiamo all’Alphubeljoch inondati dal sole del mattino, il passo ci offre la vista sulla spettacolare cresta Eisnase.

Pausa merenda al passo

Appena giunti al passo, con Mirko e Chiara in cordata

L'elegante cresta

L’elegante cresta

I quattromila colpiscono sempre per la loro imponenza. Capita di affrontare montagne più tecniche, ma i giganti delle Alpi si fanno sempre rispettare per la loro austerità. La cordata dei ragazzi è in gran spolvero, procedono di gran lena nonostante Alessandro abbia avuto problemi con i ramponi (leggerezze di gioventù), magistralmente risolti “alla vecchia” con un paio di stringhe. Li controllo da lontano, verificando che non facciano cazzate. Del resto sono oramai abituato a questo ruolo, anche se non amo fare lo sbirro. In ogni caso non c’è bisogno di pipponi, perché i ragazzi se la cavano egregiamente. E anche dove pensavo che avessero scelto la linea più sconveniente, devo ammettere che avevano ragione, passano dove si doveva passare.

Data la situazione favorevole, mi concentro sulla mia cordata. Anche Mirko per essere la prima volta sopra i 4000 si difende alla grande, mentre Chiara è promossa a “seconda di cordata” per esperienza acquisita sul campo in questi anni. Siamo solo un po’ meno costanti e ci fermiamo di frequente, ma ho l’occasione di scattare foto e godermi il maestoso panorama nel cuore del Vallese. Semplicemente impressionante.

IMG_9313

Superato il ripido pendio finale in un cielo che sembra fotoshoppato buchiamo la cresta sommitale e un comodo pianoro ci porta in vetta.

Sbucando in cresta

Sbucando in cresta

WhatsApp Image 2020-07-17 at 23.07.04 (1)

Selfone di Chiara sul pianoro sommitale

In pochi minuti arriviamo alla croce, complessivamente impieghiamo meno di cinque ore per la cima. Un ottimo risultato. Il meteo è perfetto e ci consente di rilassarci. Intorno a noi un panorama strabiliante. Metto assieme il “puzzle” delle cime viste e riviste sulle guide e tramite alcune salite. Come per magia ogni gruppo va al suo posto e realizzo che l’Alphubel costituisce il primo quattromila di Mirko e il mio 20esimo. Entrambi,ne dobbiamo ancora mangiare di polenta.

In vetta

In vetta

I Dom

Cervino, Dent D’Herens e il Bianco

La cima ha sempre un sapore speciale. Mirko parla poco, ma si vede che è contento. Magari uno non ci da peso in quel momento, ma il sapore dell’esperienza vissuta ti accompagna negli anni a venire, e l’euforia del momento lascerà spazio alla dolcezza del ricordo. Esperienze e giornate del genere restano indelebili in ciascuno di noi.

E’ tempo di scendere e optiamo per la normale per chiudere il percorso ad anello. Poco sotto il passo facciamo una foto memorabile. Da lì a poco faremo una mega merenda in rifugio  e poi scivoleremo lentamente al nostro tran tran quotidiano

T

Team in azione

Mentre scendo dal rifugio verso l’auto, entro in modalità istituzionale, realizzo che i ragazzi sono tutti under trentacinque, tutti Soci GAP (su Claudio ci lavoriamo) e con grande voglia di fare. Soprattutto con spirito di squadra, la voglia di godersi amici e montagne, il gusto dell’avventura, la giusta goliardia.

Praticamente 100% puro spirito GAP.

Per superare questi mesi passati così difficili e ripartire, in fondo serve poco.

Basta affidarsi all’entusiasmo dei giovani.

Nando

2 Commenti a "Alphubel (4206 m) – Cresta Eisnase (PD) – Ripartiamo dall’entusiasmo dei giovani"

  1. Gianlu scrive:

    Nando un ottima relazione sulla gita
    Complimenti a tutto il gruppo .
    Bellissime le foto.

  2. Nando scrive:

    Ciao Gianlu,
    Grazie!

Rispondi a Gianlu Annulla risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>