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XXV RASSEGNA DI FILM DI MONTAGNA

Ciao a tutti, riprendiamo anche quest’anno la nostra consueta rassegna di film di montagna. Qui di seguito trovate i titoli scelti per questa edizione.

Vi aspettiamo!

 

LE PROIEZIONI SI TERRANNO PRESSO LA SALA DELLA COMUNITA’ DI NEGRONE IN VIA S.PANTALEONE A SCANZOROSCIATE, CON INIZIO ALLE ORE 20,45. INGRESSO LIBERO

VENERDI’ 18 NOVEMBRE 2022

LA PELLE DELL’ORSO di Mario Segato – Italia 2016

Anni Cinquanta. Domenico ha 14 anni e vive da solo con il padre Pietro, interpretato da Marco Paolini, da quando la madre è morta in circostanze misteriose. Pietro, uscito di galera, è il bersaglio della piccola comunità montana che lo considera “una bestia”. Quando in paese si ripresenta el Diàol, il diavolo, un orso che ha già mietuto vittime in passato, Pietro intuisce la possibilità del suo riscatto: dunque scommette con il padrone della cava di pietra locale, Crepaz, che ucciderà l’orso. Se riuscirà nell’impresa guadagnerà una somma enorme per l’epoca e la zona. Se invece fallirà, regalerà un anno del suo lavoro di spaccapietre a Crepaz. Anche per Domenico la caccia all’orso è un’occasione: per riavvicinarsi al padre, mettere alla prova la propria abilità con il fucile, e dimostrare che non è un bocia, ma un giovane uomo pronto ad affacciarsi alla vita adulta.

 

VENERDI’ 25 NOVEMBRE 2022

LA BICICLETTA E IL BADILE di Maurizio Panseri e Alberto Valtellina – Italia 2022

Il 4 luglio 1952 Hermann Buhl, che sarà in seguito protagonista delle prime ascese al Broad Peak e al Nanga Parbat, compie un’impresa meno famosa ma altrettanto degna di nota. E’ un venerdì mattina quando parte da Innsbruck in bicicletta e vi farà ritorno la domenica per essere puntuale sul posto di lavoro il lunedì. Bel frattempo avrà percorso 300 chilometri tra andata e ritorno per raggiungere la base della parete nord-est del Pizzo Badile che salirà in solitaria. Questo documentario ne ricostruisce la storia allargando lo sguardo a cosa significhi oggi la passione incontaminata per la montagna.

Maurizio Panseri e Marco Cardullo e ci offrono l’occasione per ricordare e rivivere il vero spirito dell’alpinismo motivato solo dall’amore per imprese che mettano l’uomo a contatto diretto con la natura e con se stesso nel profondo.

 

 

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