L’imminente weekend di cattivo tempo e la probabile settimana di cattivo umore che ne sarebbe derivata, mi inducono ad accettare la proposta di Elio e di prendere quindi un giorno di ferie per fare una scialpinistica in tutta calma.
La scelta ricade sul venerdì e la prima proposta è il Tre Confini. Gli impegni calcistici del mio socio consigliano una gita più breve…come un commerciante sparagnino, propongo uno sconto di mezz’ora sulla lunghezza e 100 in meno di dislivello, rilanciando una gita che avevo in mente da tempo, il Redival.
Dopo un pomeriggio di riflessione Elio mi telefona e mi da l’ok…del resto è un golosone di Scialp e una classicissima come questa non si può rifiutare.
Saliamo al passo del Tonale, tra battute bar sport irripetibili, in una giornata grigia e piena di nuvolaglie…sono un po’ scocciato, pensavo che il meteo fosse nettamente meglio e spero che il maltempo in arrivo non sia in anticipo.
Poco prima del forte Strino troviamo la strada forestale che si infila nella valle omonima…a parte noi nessuno in giro, anche se le macchine parcheggiate ci segnalano la presenza di altri scialpinisti..
Saliamo con calma immersi nel grigiore…poco oltre le Baite di Strino le nuvole iniziano a diradarsi e si intravedono squarci di azzurro. Stranamente il sole continua ad essere pallido….per forza c’è l’eclissi! In mezzo alle nuvole riusciamo a intravederla…veramente un bello spettacolo! Caricati dalla visione superiamo il canale e i diversi dossi fino a portarci sopra le nuvole e sotto la pala finale. Sembra finita ma c’è ancora un bel pezzo che mette alla prova fiato e gambe. Attorno a noi il panorama è talmente vasto e soddisfacente da farci sentire meno la fatica. In prossimità della cima trovo gli scialpinisti che ci precedevano e ne sono quasi dispiaciuto…fortunatamente ben presto si avviano a scendere e noi torniamo immersi in un silenzio prezioso, così raro nelle nostre settimane lavorative metropolitane.
Abbiamo tempo di goderci Adamello e Presanella, il gruppo del Brenta, la valle di Pejo e le prime cime del gruppo del Cevedale. Da buoni geologi facciamo anche due considerazioni sull’assetto dell’area in tutta tranquillità senza passare per saputelli o noiosi, come normalmente accade in altre gite. Con una sete boia affrontiamo la discesa.. la neve è trasformata e “remolla” quel tanto che basta per farci fare una buona sciata. Le velocità non sono da urlo, ma ci gustiamo le nostre curve. Le gambe mano a mano si piombano e poco dopo le baite finiamo la benzina. Sull’ultimo tratto di strada anche gli sci sembrano non avere più voglia di scorrere.
Gran bella gita, come ogni classica che si rispetti…speriamo di non aspettare a ripeterla il 2026 anno della prossima Eclissi Totale!
Nando
Prima parte nel bosco
Elio ottimista sui tempi di percorrenza “‘mla fa in du’ ure”
Oggi porto la Reflex
Nei pressi delle Malghe di Strino
Sui pendii a dossi, verso l’ultima parte della salita
Giù il crapone..la fatica si sente
Presanella e Adamello, ambiente magnifico
Ecco la cima
Dalla vetta osservo l’arrivo di Elio e il Brenta
Polvere verso la val di Pejo, noi scenderemo dall’altro versante però.
Eccoci!
p.s. va beh lo ammetto la foto dell’eclisse me l’ha data Alice..a me non è uscita.
Però vi asssicuro…era proprio così!