Cronaca di un’odissea verso il Pizzo Coca
Notare che non hanno scritto le ore verso P.zo Coca
Vista del Rif.Coca
Prime luci che illuminano il sentiero.
Problemi tecnici nell’equipaggiare Antonio
Duetto Gianni-ZioTone Joska-Joska
In un week end di fine agosto..
Pale di San Martino, Croda Paola.
In una meravigliosa giornata anche se un po’ freddina affrontiamo la via “Minucci” alla Croda Paola e il Diedro Est. Siamo soli, nessuno in giro. Ci godiamo questo angolo tutto per noi divertendoci alla grande.
Mattina, nuvole sul Cimon della Pala
Al cento lo spigolo del nuvolo
Via minucci, Alfio sul primo tiro, io sul secondo.
Diedro est, la via
Fasi di arrampicata, tra roccia e cielo
Quasi come quelli veri
In vetta al terzo tentativo di autoscatto, belli come il sole!
Comodamente raggiungiamo le malghe basse, c’è molta gente
Ecco il concerto, coinvolgente con uno scenario del genere!
Bravissimi i musicisti e il coro
A fine manifestazione saliamo verso il Brentei, Alfio posa alla malga alta
Da sx, Max, Ilaria, Daniele, Alfio, io alla malga alta
Poco sotto al Brentei, finalmente si vede
Un veloce spuntino e birretta poì giù..
Al prato del concerto arriviamo all’imbrunire. Atmosfera magnifica. Arriveremo all’auto a buio inoltrato
La via.
Partenza, ho già capito che è il caso di mettersi da secondo
Donato, Io e 1/2 Alfio
Sosta comoda
Arrampicata esposta
Sul filo dello spigolo
Alfio nel penultimo diedro
Passaggio chiave, Donato brillante.
Alfio sull’ultima placca
In cima, imitando Jim Bridwell e i californiani
Panorama come meritata ricompensa
A presto dolomiti!
Roda di Vael-Via ferrata, impressioni al femminile
Ciao a tutti, qui di seguito il racconto della ferrata da una “voce” nuova, Mariateresa che esordisce nel suo primo racconto sul blog. Speriamo ne facciano seguito molti altri. Buona lettura.
Nando
Queste due giornate sono volate … sono grata al Gap che mi ha permesso in questi anni di provare emozioni nuove su montagne che da sola non avrei mai affrontato.”
Mariateresa
Roda di Vael-Via Ferrata
Roda di Vael 2
Non aggiungo altro al bellissimo post di Marco, solo qualche foto in più.
La via Battisti-Planck
Momenti di Arrampicata: Alfio nei primi tiri, super Chiarina e Marco sul tiro chiave
In vetta belli come il sole!!!
La parete imponente e la nostra posizione
Siamo piccoli piccoli! Alfio non c’è, ha già girato intorno al pilastro.
Gran via!
Ciao a tutti,
Nando
Roda di Vael
La Val di Fassa ci accoglie in queste due magnifiche giornate di settembre: la Roda di Vael ci aspetta, illuminata dalla luce del mattino.
Il gruppo salirà per la cresta nord lungo la ferrata, noi consigliati da Alfio affrontiamo la parete est per la via Planck, con le varianti Colli-Battisti che ne raddrizzano e migliorano il percorso e si svolge a destra dello strapiombo centrale.
La via si infila nelle parete, con oltre 400 metri di sviluppo: è logica e raccorda con qualche lunghezza un poco delicata dei tiri di arrampicata di soddisfazione. Qui Nando, alternato ad Alfio, guida sul primo tiro impegnativo, un bel diedro-camino di quarto grado.
Salutati dagli amici già in discesa sul versante sud, tiro dopo tiro saliamo, con calma, godendoci il sole che ci scalda (forse anche troppo). Al termine della via usciamo sulla cresta dove corre la ferrata, a 5 minuti dalle croce.
Il panorama dalla vetta è unico, abbraccia tutte le Dolomiti e quasi ci dispiace iniziare la discesa che ci riporta velocemente al rifugio, dove gli amici ci stanno aspettando.
Anche questa volta i “Monti Pallidi” non ci hanno tradito, regalandoci emozioni con i compagni di sempre e nuovi amici.
ciao a tutti
Chiara e Marco
PS aspettiamo le immagini e il racconto della ferrata…
Dolomiti coast to coast-Odle
Quinta tappa, giungiamo mestamente al termine delle vacanze. Un’ultimo giorno all’insegna del relax, una “sgambata” di 3 ore nel fantastico parco delle Odle poi pastasciutta e pennichella al Rif. Firenze. Nota degna di colore…l’ultima volta al Firenze vent’anni fa! Per la mitica gita GAP al Sass Rigais, la mia prima esperienza in parete! Il mio capocordata era il Gino, che paura e che tensione all’attacco! Quanta acqua sotto i ponti…..
Tentativo artistico, nei fantastici boschi delle Odle
Completamente a zonzo…cartina e si decide dove andare…ma si per di qua!
Panorami, le Odle.Il più alto a dx è il Sass Rigais
Oggi c’è tempo per osservare la natura
Trekking version
Di ritorno, verso pastasciutta e Radler
Il rifugio Firenze e la torre omonima scalata da Marco e Chiara
Che dire le dolomiti hanno ripristinato il mio equilibrio interiore! homm
In serata un temporale a S. Cristina è più chiaro di qualsiasi cosa. LE vacanze sono finite, ma le avventure in dolomiti no! A presto.
p.s. grazie ai miei compagni di avventura che hanno reso possibile tutto questo… Sara e Alfio!
Dolomiti coast to coast-Arrampicate Sella e Ciavazes
Lascio spazio alle immagini, rapidamente. Due belle realizzazioni, due classiche impegnative ma non troppo, da affrontare con la giusta testa. che i chiodi in dolomiti sono sempre lontani.
Diedro Trenker alla prima Torre del sella (IV, V un passaggio), per testare la cordata.
La via, un evidente diedro..impossibile sbagliare anche per me!
Verso l’attacco di buon’ora
Primi tiri in ombra
L’arrampicata cambia la prospettiva
Salendo verso il sole
Il tiro chiave e una fotografia che vale l’intera vacanza!!
Ultimo traverso, poi l’uscita.
Locals
Quando c’è non si disdegna nemmeno la vetta
Calcetto e relax a fine giornata al rifugio Juac. Il vero divertimento per qualcuno..
Rossi Tomasi al Ciavazes 300 m (IV, V-). Piccolo aneddoto, arriviamo primi all’attacco e poco di noi una Guida con clienti. Al suo “Allora zignori cvome zsiete messi?”, non faccio una piega e gli dico “Bene, ma se vuole passi pure”. “Gvazie, io la conosco bene!” mi risponde. Naturlamente ci da una squadrata per vedere realmente “come ziamo messi”. E poco dopo aggiunge…”di dove zsiete?” alla mia orgogliosa risposta mi guarda sorpreso ed esclama annuendo ” Bergamo!??!?! Buono!”. Autostima decollata, son soddisfazioni!!!!
Verso l’attacco
La via (foto SassBaloss)
A fine via, giudizio complessivo…molto bella e divertente!
Dolomiti coast to coast- Sassopiatto
Terza tappa, la val gardena anche se molto inflazionata è sempre bellissima. Ogni giorni puoi inventarti qualche cosa: via d’arrampicata, ferrate, trekking e volendo perchè no bici (che non avevamo). Spendiamo equamente i giorni tra Sassopiatto Sella Odle e Ciavazes, gustandoci i panorami e le salite. Turismo e turisti tanti, ma basta allontanarsi pochi centinaia di metri dalla cosiddettà “civiltà” rifugi, strade e parcheggi e i “selvaggi” alias “merenderos” scompaiono. Anche nella peggiore settimana di agosto qualche angolo tranquillo lo si trova.
Giro del sasso piatto, saliamo al Demetz rigorosamente a piedi poi Rif. Vicenza, Rif. Sassolungo. Rif. Pertini e di nuovo Sella. Bellissimo giro e bei panorami. Complessivamente poco dislivello, ma molto sviluppo. Arriviamo alla macchina belli cotti.
Partenza, verso il Demetz
Marmolada alle nostre spalle
Oltre il rifugio verso il Rif. Vicenza
Qualcuno studia…
Il vicenza, da qui in poi relax e panorami con poca gente
Le mucche se no che montagna è?
L’uomo che sussurrava ai cavalli..
Di nuovo al sella, giro finito!