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Pasqua a Falzes

Programmi per Pasqua? Andiamo a sciare?”

Quando un amico che non avete mai visto su una pista da sci e fate fatica a figurare in abbigliamento sportivo vi fa una domanda del genere il caso è uno solo: nevicherà di brutto prima della data scelta perchè è un evento più unico che raro e non si può non organizzare nulla! Per questo decidiamo di scegliere un posto a 5 stelle: Kronplatz (Plan de Corones), un bel panettone con impianti perfetti e Apreski tamarri da testare a fine corsa. L’allegra compagnia è composta da me, Fabio, Nando e Nicola a.k.a. Ciba; partiamo il venerdì sera e ci “accampiamo” in uno splendido albergo con tutti i comfort a Falzes, vicino a Brunico e all’imbocco della Val di Tures: da qui teniamo d’occhio la valle e ci prepariamo al grande giorno. E la vigilia di Pasqua…la sorpresa! Ciba si rivela, anche se con un abbigliamento tecnico da rivedere, un ottimo sciatore e zachete, trachete, curvetta dopo curvetta, con stile impeccabile, ci segue e non rimane mai indietro. Chi l’avrebbe mai detto! Ha lasciato scarponi e sci per anni in cantina eppure sembra aver sciato fino al giorno prima. Proprio vero che quando si impara qualcosa non la si dimentica mai. Il tempo ci sorride, la giornata è davvero splendida e fa un caldo disumano: tocchiamo i 15 gradi e prima di fare la sauna in albergo ce la siamo già fatta nelle tute da sci. Ci godiamo le belle Dolomiti con la Marmolada in lontananza e facciamo fruttare il nostro giornaliero fino al tardo pomeriggio.

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Pizzo Farno (2506 m). Una classica per veterani.

In una stagione ci sono classiche gettonatissime e altre poco frequentate.

Il Pizzo Farno è una di quest’ultime. E’ una bella cima isolata che guarda la Val Sanguigno, i laghi Gemelli ed il lago Colombo, che se percorsa dalla Val Canale implica un paio di ripellate, un dislivello di 1700 m circa e 18 km di sviluppo. Non proprio un’uscita per arrivare in orario al pranzo domenicale con i parenti.

Un ottimo motivo per affrontarla con Marco, che da diverso tempo si è dato alla corsa su lunga distanza. Con noi Elia, ormai una presenza costante anche nelle uscite di scialpinismo, il suo collega Daniele con due giovani amici, Paolo e Zeno. Continue reading

L’antieroe dello sci moderno. Elogio del biscottone.

Negli ultimi anni ci siamo abituati ad una esplosione in rete di immagini e filmati di sciatori fichissimi. Chiunque si può dotare di una action-camera ed è pronto a riprendere discese mozzafiato. Filmati fuori pista tra metri di powder soffice e leggera. Evoluzioni da freestyler professionisti, indossando costose, coloratissime maschere e giacche dei migliori brand in circolazione.   Continue reading

Tentativo a Monte Le Pozze (2894 m). Sciatina di Scialpinista in crosta di Neve

La tre giorni di scialpinismo si conclude con una giornata non proprio memorabile. Senza mezzi termini la peggior sciata a memoria di sottoscritto. Inizialmente l’idea era di fare il Vegaia, ma la giornata è piuttosto uggiosa (infatti nevicherà) e si opta per il monte Le pozze. Ci fermiamo poco sotto.. appagamento, giornata così così e neve crostosa ci fanno desistere. La sciata è pressoché inesistente..una lunga agonia fino all’auto..senza possibilità di  uscire dai malefici binari prodotti dalla crosta. Numerose cadute e grasse risate..sembriamo tutti retrocessi a principianti..spazzaneve, curvoni lunghi e equilibri precari. Qualche pesante caduta. Una giornata non proprio memorabile, ma come al solito sempre meglio dell’ufficio. Continue reading

Il Pendolino degli scialpinisti

C’è un treno, quell’ angusto mezzo di trasporto  che porta al lavoro e c’è un treno, quello giusto, che ci porta ormai da diversi anni a vivere tre giorni all’insegna dell’avventura, amicizia e divertimento.

E così…tutti in fila indiana, uno dietro l’altro, ad agguantare il Pendolino degli scialpinisti, per salire e scendere tre belle montagne.

Prima fermata – Cima Roma (2837 m)  Dolomiti di Brenta – quella di venerdi mattina, per otto fortunati che si sono garantiti un biglietto sin dal primo giorno!!! :-))

Dopo aver preso la funivia del Grosté, ci siamo lasciati alle spalle gli impianti di Madonna di Campiglio e ci siamo avventurati in un superbo paessaggio dolomitico.

Una generosa truppa alpina in esercitazione ci ha preceduto, facendoci la traccia, e così non ci è rimasto che lasciarci trasportare in questo ambiente meraviglioso.

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M. Serodoli (2706 m). Un gioiello della Val Rendena

Pigiato come una sardina nel solito treno pendolare provo ad assopirmi per far passare più in fretta il viaggio. Il tizio di fronte non è un fuscello e a ben guardare nemmeno quello che ho di fianco. Tento di sfuggire al senso di oppressione di una carrozza gremita di umanità liberando perlomeno la testa, e la mente non può che andare al week end appena trascorso. La consueta tre giorni di scialpinismo del GAP ha avuto come scenari la bella Val di Sole e la Val Rendena. Da qualche parte di quest’ultima si posiziona il Serodoli, vetta scialpinistica superclassica dal nome che non mi rimane in mente. E’ una meta piuttosto gettonata, ma di solito quando passo da queste parti sono più interessato a cenge e pareti del vicino Brenta. Invece questa salita si rivela una bellissima escursione sci ai piedi. Partiamo in 12 da Madonna di Campiglio, al gruppo affiatato dei senatori e degli affezionati si sono aggregati Cristiano, Stefano ed Elia..alle loro prime esperienze nelle gite sociali di scialpinismo del GAP. Poche centinaia di metri sulla strada ed è il momento di calzare gli sci sci..affrontiamo un tratto piuttosto ripido, ma piacevole e raggiungiamo il Rifugio Nambino..poco sopra il bosco si fa più rado e alle nostre spalle spunta con tutta la sua bellezza il Brenta.

L’immancabile Antonio chiude il gruppo ed è un piacere osservarlo salire, rilassandosi nella fatica e perso nei suoi pensieri. Il terreno si fa più aperto e ben presto si vede la cima. Rimontando dossi alternati a tratti pianeggianti raggiungiamo il Baito Serodoli. La giornata è calda e meravigliosamente primaverile. A dispetto di tutta la “foga” per la polvere invernale sono queste le gite di scialpinismo di grande soddisfazione e ampio respiro. Ambiente in quota e ore di cammino in mezzo a panorami mozzafiato tra caldo e fatica.

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