CAMBIA LINGUA

Buone raccomandazioni e cattivi esempi

Dopo una settimana, elaborata la sconfitta, torniamo per mettere qualche foto del Monte Rosa, iniziando dalle buone raccomandazioni che si incontrano appena usciti dalla funivia dell’Indren…

Dal rifugio il bel cielo blu può trarre in inganno, ma si capisce l’arietta che tirava appena sopra..

La veloce discesa dal rifugio all’Indren ci ha fatto riprovare il gelo dell’alba, quando tentavamo di risalire al colle del Lys.

Ma non siamo tornati proprio a mani vuote: per il picnic siamo saliti nella valle dell’Otro, al bellissimo villaggio walser di Dorf.

Questa domenica è invece prevalsa la voglia di arrampicare: non volevamo combattere con la folla, con i sentieri massacranti fino all’attacco e sopratutto con l’eterna incertezza metereologica di questa estate, per cui abbiamo sfidato il caldo e l’urticante erbaccia della zona di Lecco e siamo andati all’Antimedale sulla via degli Istruttori, per una giornata quasi relax.

Quasi perchè le pareti per definizione sono verticali e un poco di lotta con l’alpe è sempre dovuta… in via eravamo soli, il caldo non era eccessivo e per gli effetti sulla nostra pelle della simpatica erba vedremo domani.

La salita è sempre una bella via, non troppo lunga, che ci riavvicina alla roccia dopo ormai tre (!!!) settimane di digiuno.

PS Una piccola dimenticanza quasi comprometteva la giornata, ma gli insegnamenti dell’Andrea risolvono tutto. Mi raccomando però: controllate bene lo zaino prima di partire e non seguite questi cattivi esempi!!!

Ciao a tutti e buone salite

Chiara e Marco

Monte Rosa – GAP: 2-0

Speravamo di pareggiare il conto con il Monte Rosa, invece un’altra secca sconfitta.
D’altronde i dati meteo della Capanna Margherita, verificati oggi e provati sulla nostra pelle ieri, non lasciavano scampo: vento tra i 90 e 100 km/h e temperature tra i 16 e 17 gradi sotto, proprio in quella finestra tra le ore 4 e le 12 in cui dovevamo salire.
Quindi non c’è stato proprio gioco, con tutti gli atleti, anche noi da un’oretta in campo, ritornati al punto di partenza.
Sarà per la prossima volta? Mah…
Vedendo le ultime domeniche viene voglia di mare!!!
Ciao a tutti
Chiara e Marco

Notizie dall’ultimo mese..

Stazione di Bergamo, ore 7.16. Mentre mi siedo sull’orrido regionale, semiaddormentato, penso che se avessi con me il portatile potrei iniziare a preparare i report da postare sul blog del Gap. Poi mi metto le cuffie e mi addormento. L’inedia del pendolare ha la meglio. Questa scena si ripete da circa un mese. Ma il pc pesa, fa caldo…lo zaino fa sudare la schiena. E il blog resta afoso e desolato, si svuota come le città d’estate. Per fortuna ci pensano Marco e Chiara che come un temporale estivo, lo rinfrescano con un’aria frizzante e dolomitica. 
Eppure con queste poche righe vorrei raccontarvi le novità dell’ultimo mese, nel bene e nel male, tra matrimoni a bizzeffe e abbuffate, “movida” orobica e centinaia di birrette, ci siamo mossi. Non siamo stati con le mani in mano. Al solito in modo oltremodo anarchico e disorganizzato, mettendo in fila le domeniche, la nostra “onesta” attività alpinistica ce la siamo portati a casa. 
 24.06.2011 Resegone.
Se per gli sloveni la montagna è il Triglav…al Lecchese “medio” non toccategli il Resegone. Ad una domenica che si preannuciava camminatoria,sostituiamo la ferrata del Centenario e la De Franco Silvano.  Dopo un sabato pomeriggio orribilmente spiaggiati su un metroquadro di prato al  lago, ci riscattiamo con un bel giretto. In vetta siamo in 4, Francesca Giovanni io e Sara. La ferrata è stata  fatta da me e Sara.

Vista di Lecco

In “libera” sulla ferrata

All’attacco della De Franco Silvano

Sara in un bel passaggio aereo di III pieno “in libera”…

Il Rifugio e in cima in quattro…

2 e 3 Luglio 2011. Dolomiti.

Magnifico week-end di roccia  In compagnia di Alfio. Le dolomiti meritano un post a sè..qui solo un piccolo assaggio del panorama  delle Cinque torri e della maestosa Nord del Civetta. State tranquilli, siamo stati su vie meno impegnative!

Sua maestà il Civetta

9.07.2011 Rogno,  Pastasciutta e Scaloppine. 
Ogni promessa e debito, essenzialmente per un motivo: non passare per cialtrone da bar. Impegno un caldo sabato mattina per completare un percorso iniziato con Ileana a novembre. Come un modesto, ma navigato capitano di peschereccio, ho traghettato la fanciulla dalle prese di plastica alle fatidiche vie sportive in ambiente, destreggiandomi  tra le “secche” dei monotiri su roccia e le “sirene” dei boulderisti palestrati. La sua soddisfazione in cima e l’ottimo comportamento in via sono stati la ricompensa migliore. Ora non resta che proseguire nelle arrampicate e procedere al tesseramento GAP!

La via Pastasciutta e Scaloppine

Altri sulla mitica “via le mani dal cul”

Ileana si diverte sulla placca finale..

Autoscatto..

10.07.2011 Barbellino Superiore
Sogno la via “A Federico”, ma non ho soci di arrampicata. Mi cospargo il capo di cenere e decido che la camminata sociale al barbellino naturale in fondo può andare. I miei orari alpinistici presto fanno a pugni con i “merenderos” domenicali…sabato sera sono in 3 a tentare di convincermi che l’orario di partenza alle 7.30 è quello giusto. Fiuto la fregatura, che puntualmente avviene. La scena è più o meno quella dei giocatori del gioco delle tre carte. Un prestigiatore e due compari. Tra ritrovi in differita, panini da comprare e appuntamenti con amici di amici, attacchiamo a camminare alle 9.45. Come se non bastasse c’è una gara di sky runners, casino inutile. La mia polemica impressione è questa: 5 fanno classifica, 40 corrono per far scena all’intertempo, 10 hanno buone chance di ammazzarsi in discesa. Sono un talebano della montagna e ne vado fiero. Giornata cmq divertente.

Salendo al barbellino, le cascate del serio asciutte

Bulli delle giostre..

Foto di gruppo al rifugio e al lago

16.07.2011 Presolana (Beffati dalla..).

C’è brutto, ma io e Marco crediamo di farla franca. Obiettivo: via breve con rientro agevole. Candidato: Tramonto di Bozard. Sveglia alle 6.00, sono molto stanco e faccio tanta ma tanta fatica per arrivare all’attacco…cambiamo la maglietta mettiamo l’imbrago e ….acqua a catinelle!!! Mestamente rientriamo scornati alla base, seconda ritirata dell’anno dopo l’antimedale.  Voto 6+ per l’impegno..ma rimarremo tutta la settimana con la voglia!!

Nubi e nebbie salendo alla cappella Savina

L’alpinismo è una attività poco faticosa e rilassante..

Forse ce la caviamo….

E invece no!

17.07.2011 Oggi. Omaggio al Tour, colle Gallo.
Acqua anche in bicicletta!!!

Maledetta pioggia!…

Quattro passi in Dolomiti



Non poche le immagini di questa nostra vacanza in Dolomiti, ma come resistere alla tentazione di condividerle: troppe le emozioni che ti fanno provare queste montagne!!!

La prima sfida, motivo o scusa per fuggire una settimana in Valgardena, è stata affrontata in compagnia: 18.000 ciclisti sui quattro passi del Sella Ronda, con le strade libere dal traffico.
Qui in salita verso il passo Sella (il primo dei quattro passi da affrontare per noi), con il Sassolungo che fa da sfondo.

La soddisfazione di concludere il Sella Ronda Bike in condizioni più che discrete (insomma non siamo schiantati a metà percorso), è notevole: qui ormai prossimi all’ultimo passo, il Gardena.
Ma visto che avevamo con noi le bici, perchè non usarle per salirle all’Alpe di Siui, anche qui sulla strada libera dalle auto?

Fatica non banale, ripagata dai piatti preparati in modo unico alla Malga Gostner (mi raccomando segnatevi questo nome e non mancate di farvi visita se siete in zona).


D’accordo la bici ma Dolomiti=roccia: siamo in vacanza, quindi ordine tassativo: niente tribolazioni ma divertimento (nei limiti del possibile…). La scelta ricade su una salita che da tanto tempo puntavamo quando passavamo dalla conca del rifugio Firenze: lo spigolo ovest, via Gluck alla Torre Firenze, che in questa foto appare come il secondo spigolo, in pieno sole, con la baita Juac alla base (altro premio al ritorno dalla salita…)

Via di difficoltà moderate, terzo-quarto grado, non corta, con buona roccia, non troppo continua ma con passaggi anche ben esposti e l’assaggio per quest’anno della chiodatura dolomitica.
Come sempre sugli spigoli più si tiene il filo più l’arrampicata è di soddisfazione, anche se magari un poco aerea…
Sul libro di vetta lasciamo il segno del nostro passaggio, prima di raggiungere per la discesa il magnifico altipiano dello Stevia (personaggio illustre chi ha attaccato la via insieme a noi e che poi ci ha preceduto: a voi lascio la risoluzione dell’enigma…).

Prima di tornarsene a casa, visto le temperature in salita e l’assenza di vento andiamo su di un’altra classica della zona: lo spigolo nord del Pollice: “… lo spigolo più bello della Valgardena, comparabile alla Torre Delago al Vajolet…”.

Non possiamo smentire quello che recita la guida: roccia ottima su difficoltà classiche, espozione notevole, con un piede da una parte e uno dall’altra del filo per quasi tutta la salita!!!

D’altronde il mio pollice destro aveva un conto aperto tre anni fa con la roccia!!!

Un saluto e … buone salite a tutti!!!
Alla prossima
Chiara e Marco