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Pranzo Sociale

Ciao, ricordo per chi fosse interessato che domenica 29 novembre c’è il Pranzo Sociale del Gruppo, che si effettuerà a Premolo.
Prenotazione in sede GAP, affrettatevi! Manca poco….

ciao.

Patrick, umanità, montagna e poesia.

Beh che dire, ieri sera è stata proprio una gran bella serata..e Patrick Gabarrou ci ha spiazzati (positivamente) un po’ tutti. Apre la sua presentazione con un bellissimo video di sci con i disabili…e subito mette la serata su un piano diverso, sul piano umano. Tutti ad aspettarsi, difficoltà gradi, tecnica …e invece vediamo persone immobili,  felici sulla neve…il video raccontato in diretta da Patrick come voce “fuori campo”, emoziona, ti prende. Lui racconta con un ottimo italiano, è simpatico, affabile, alla mano e nella sala stracolma non vola una mosca. Tiro una riga sulle mie domande tecniche, non hanno alcun senso. E’ un innamorato della vita e della montagna e si vede. Dice che facendo le cose con il cuore fa nascere negli altri belle emozioni ed è questo ciò che conta per lui.  Abbiamo anche visto delle immagini stupende del Cervino…un racconto dalle vie più semplici a salite da marziani. Ma raccontate in un modo leggero, senza retorica, senza enfatizzare le difficoltà. Quasi come una poesia.Tutti noi ieri sera abbiamo imparato qualcosa. Grazie e a presto Patrick!

Gigi, il Presidente accoglie Patrick!!

La sala è piena!

Patrick mentre racconta la sua esperienza coi disabili, poi sarà il momento del Cervino
Gagliardetto e saluti…ciao Patrick!
La montagna è poesia! Ora ho le prove ; )
Nando

la voglia era Tantissima

Un amica ti chiama e dice:
-è arrivata la neve organizzati per giovedi che andiamo a procare le pelli in Pora Ciao Ciao-
come si può resistere.
La voglia di sciare è immane e la mia agitazione pure, un solo pensiero mi balena nella mente:
SCIARE
Così Mi presento all’appello, la mattina di Clusone è fresca con la brina sui prati, il monte Pora bianchissimo è bellissimo e guardandolo la mia agitazione si trasforma in esaltazione,
in pochi attimi capisco molte cose…
…è l’amore per la neve che mi frega.
La sciata è stata strepitosa come ogni inizio stagione dovrebbe essere.
I problemi che tra le altre cose si pongono in cima alla prima discesa come: gli sci nuovi curveranno?
io avrò dimenticato tutto quello che Giannino il maestro dello skialp mi aveva pazzientemente insegnato l’anno scorso?
riuscirò a non farmi malissimo???
le risposte magari per qualcuno più capace ovvie ma per me ancora un pò acerbo hanno avuto risposta solo al termine della prima discesa.
Siamo saliti e scesi dal Pora 4 volte e non volevamo fermarci: i bambini si divertono meno i noi.

Buone sciate a tutti Ciao Ciao

Condizioni invernali al Pilastro di Prada

Ciao a tutti!
Questa è stata proprio forte…in settimana il Carlo mi propone di andare a fare la via CAI Vedano, al pilastro di prada, iper spittata e sicura, per provare a muoverci in condizioni “severe” se non proprio invernali. Sfruttando la finestra di bel tempo decidiamo per il sabato. Dopo breve giro di consultazioni, gli raccomando di portare la relazione. Alle mie perplessità sulla fattibilità della cosa, mi risponde come al solito “Tranquillo. E’ tutto sotto controllo”. E di solito è il momento in cui inizio a preoccuparmi. E così sveglia all’alba e direzione Lecco. Prima di imboccare la strada che sale per Esino abbiamo anche tempo per prenderci un caffè e notare uno strano personaggio vestito con abiti sciamanici al Bar. Non posso neanche appellarmi ai fumi dell’alcool, causa castità alcolica pre salita, veberdì ho bevuto solo una birra…dunque è proprio il matto del paese. Dopo innumerevoli tornanti arriviamo al parcheggio, dove rimaniamo circa 20 min a girare e rigirare la macchina perchè non troviamo le indicazioni per il sentiero. Se la nostra relazione è approssimativa sul luogo del parcheggio, figuriamoci il resto.
Usciamo dalla macchina, freddo pungente, carichiamo in spalla lo zaino e set di pentole, partiamo. E’ una bella giornata e tutto sommato ne è valsa la pena. Superiamo la sella di prada e ci dirigiamo verso la famosa porta omonima, conosciutissima tra i lariani. Incontriamo anche un pastore che ci saluta, le campane del suo gregge di capre, ci terrà compagnia per tutta la via. Ricambiamo il saluto e ci portiamo verso l’attacco. L’ambiente è decisamente invernale e selvaggio. L’approccio alla via non è dei migliori, una placca di V- che fatta con gli scarponi di cuoio è ostica…parte il Carlo, sbuffa, azzera blocca, girandosi mi dice, “oh male che vada buttiamo giù una doppia”, “andiamo bene siamo solo sul facile” penso, ma sto zitto, ne và della sottile psicologia della cordata. Dietro di me si ferma a guardarci un escursionista e mi chiede se fa freddo. “Secondo te?” mi verrebbe da dire, ma lascio perdere. Alla fine il Carlo passa e mi recupera. Non facciamo gli schizzinosi ed è tutto un azzeramento, una staffa , un bloccaggio. Il secondo tiro traverso in placca, terzo tiro un pilastro compatto, sempre Carlo davanti. Nonostante il freschino ci sciogliamo, e quasi quasi ci divertiamo. Sembriamo, o forse lo siamo, due matti, come quello del paese. Gli ultimi due tiri li affronto io, che diamine, è “solo” quarto. L’uscita tra erba nevosa, corne che si muovo e un po’ di ghiaccio contribuisce a qualche capello bianco in più. Metto i guanti, metto un dado, spolvero le rocce. Sosta. Sollievo. Recupero il socio che sale tranquillo, ma la via vuole il suo tributo. E gli cade un mio dado. Mi guarda, si scusa e mi fa notare che è ancora a credito del suo friend che ho perso in Engadina. Rido, non troppo… ha ragione. Foto di rito, una veloce doppia dal lato opposto e siamo giù. Che dite ce la passate come invernale?

Dal parcheggio guardando a nord

Il pastore e le capre

La Porta di Prada

Il pilastro e la via CAi Vedano

Uno..

…e due (matti)

Primo tiro, placca ostica

Sul traverso

Staffona d’ignoranza sul pilastro (VI)

Comodo sulla staffa, mi faccio l’autoscatto …

Vado io…

Sosta di uscita e traverso “allegro”..

Un po’ di sole verso il lago..

Carlo mi raggiunge in sosta..

Belli come il sole a fine via!

Doppia…

e anche chesta l’è ‘ndacia!

Pasticcini e Tè sul M. Pegherolo

Ci sono giornate in cui tutto si rimette in ordine…in cui improvvisamente ci si ricorda perchè uno va in montagna ed è spinto a farlo. Domenica è stata una di queste. Una giornata splendida e luminosa, ma con colori morbidi e tenui, come solo certe giornate di novembre sanno regalare. Una cima normale, anche se non banale, di quelle che sicuramente non si tirano fuori al Bar, per impressionare amici o per presentarsi ad altri alpinisti. Siamo in 5, io e Carlo, Michi e Sara, Mattia. La meta il M. Pegherolo, il bastione isolato che fa da sentinella e spartiacque tra Foppolo e San Simone. Una cima poco frequentata, accessibile da una lunga cresta a tratti un po’ esposta che sale lentamente verso Ovest fino alla vetta. Una cavalcata a fil di cielo, aerea e con una splendida vista sulla pianura, sulle orobie e sulle Alpi centrali. Le risate e l’euforia iniziale presto lasciano lo spazio ad una attenta concentrazione, perchè, la cresta non da troppe possibilità di distrarsi…alla fine si soffre un po’ il livello di attenzione elevato, ma anche questo allena la testa e le gambe, anche questo è montagna. Qualche momento di relax comunque ce lo prendiamo, volano le solite battute. Ci servono circa 3 ore per arrivare in vetta. Sull’ultimo salto di roccia, un passaggio di II grado, rimango volutamente indietro. Riassaporo il piacere dei movimenti, il contatto delle mani sulla roccia, la sua ruvidezza, il cielo, il silenzio. La catena è vicina, ma la ignoro, passo su una placca, facile. Oggi non è il prestigio dell’itinerario che mi interessa, oggi mi interessa il gusto del movimento e il piacere di essere lì, e per un attimo, da solo. Mi godo la semplicità di certi gesti, imparati in tante uscite, sempre gli stessi, sempre diversi. In breve raggiungo gli altri, in breve siamo in vetta. Le strette di mano, i sorrisi. L’amicizia quando c’è di mezzo la montagna ha un sapore diverso….come il tè e i pasticcini assaporati in vetta…neanche fossimo a Londra. Anche questa una “magia” di una giornata speciale.

Pronti via, foto “Longoni”

Ndo al?

Selletta gelata..

Miss alle prese con il ghiaccio..

Il Panorama si fa più ampio

 Il cielo

Il Carlo in cresta..

Il Badile, un sogno che nel cassetto non ci sta…

Creste e passaggi

Uomini e montagne

A filo di cresta!

Ultimi passaggi

Belli come il sole in vetta!

Il Resegone e i milanesi nella loro comoda nebbia

Guardando verso Nord

Tè e pasticcini..