CAMBIA LINGUA

Buona la prima

Man mano che passano gli anni la prima meta della stagione è sempre più lontana e sempre più posticipata, la “classica dei campelli” dell’8 dicembre ormai è solo un miraggio. Così, aggregandomi al gruppo Mario, Matteo, Gianluigi e Antonio ci muoviamo verso il passo del Tonale.
Tra un porta-sci aperto e qualche sorpasso raggiungiamo in poco tempo le piste, ma che desolazione, Temù e Ponte di Legno sono ancora dei prati in fiore; fortunatamente alzandoci di quota incontriamo la nostra amata materia prima.
La meta prestabilita è la “Sgualdrina” e notiamo che non siamo gli unici ad averla scelta; decine di sci alpinisti ci accompagnano lungo il percorso, che richiede non poca fatica dato, il ripido sviluppo, il clima freddo e il vento costante.
La salita è completamente avvolta in un ambiente quasi “incontaminato” ma a meta praticamente raggiunta si ripiomba nella montagna antropizzata degli impianti di risalita e penso, “tutta questa fatica, e poi potevo arrivarci con gli impianti?”però subito dopo mi ricredo perché la soddisfazione per essersi sudati la discesa è grande.

Come prima gita non c’è male (anzi), ma ci auguriamo che la stagione decolli presto!

APESKI: THE VIDEO

Ed ecco il resoconto della serata: grazie a tutta la bellagente che ha partecipato e tra discorsi di montagna e non ha reso splendido il nostro Apeski two thousand fourteen!
Chiedo perdono in ginocchio sui ceci a Simo, Elia, Alessandro e alla famiglia Crotti-Cavagnis: Silvia, Beppe e Andrea, per non averli ripresi ed inseriti nel video. Scusate, mi sono attivata tardi…
Prometto che il prossimo anno non mi lascerò sfuggire nessuno dei presenti ;-)
Grazie ancora e… ci vediamo sulle piste!

 

APESKI 2014

Ciao a tutti, vi ricordiamo Sabato 13 dalle 19.00 in avanti APESKI in sede per l’apertura della stagione sciistica a sostegno dei nostri progetti di solidarietà in CIAD.

Vi aspettiamo!

 

Parete S. Paolo, Fuga dall’Hades (V, VI)

La prima cosa che mi preme segnalare è il pessimo te di Elia, dolcificato per errore con il sale e la comparsa dell’apritore Grill alla base della parete. Del resto non è raro incontrare ad Arco i big.

Fuga dall’ Hades. Il nome nell’intenzione degli apritori richiama la voglia di scappare dal mondo materiale per un mondo più spirituale e più libero. Forse in questo periodo di impegni lavorativi di fine anno e l’imminente stress natalizio, ne sentiamo anche noi un gran bisogno e scegliamo questa via.

Partiamo di buon ora, concedendoci solo mezz’ora di sonno in più rispetto alla giornate di maggior caldo e luce. La valle del Sarca ci accoglie con circa 5 gradi di temperatura, lasciandoci un pò perplessi…farà troppo freddo?
Il primo tiro in effetti ci gela i polpastrelli delle dita e non aiuta certo il superamento dello strapiombo iniziale (VI)…poi il sole illumina la parete e la roccia diventa calda e docile…la nostra arrampicata sicura e leggera.
Affrontiamo una bella sequenza di placche a buchi, spigoletti e diedri accennati.. traversi e passaggi un po’ umidi, sempre su roccia pressochè perfetta. I gradi non sono mai banali, ma la chiodatura è ottima. Una via in cui bisogna arrampicare concentrati, ma che offre divertimento e fluidità. In effetti si vede che siamo a fine stagione, precisi, attenti e con il giusto grado di “pompa” nelle braccia. Ci “teniamo”. Ci divertiamo.
Unico neo, un paio di cordate prima di noi che ci rallentano soprattutto nei tiri chiave, partenza e strapiombo dopo il secondo traverso (VI-). La giornata è piacevole, non abbiamo fretta e scambiamo pure qualche chiacchiera. Pur capendo che lo stile e la filosofia con la quale affrontiamo via e difficoltà è diametralmente opposta. Non siamo interessati a discutere di gradi, ci interessa il gusto di muoverci in verticale. Senza aggiungere altro.
Se resterà l’ultima via di stagione, mi porterò questa sensazione di piacere e divertimento fino alla prossima primavera.
Nando