CAMBIA LINGUA

Trofei e medaglie…

Come per le olimpiadi anche per il GAP in questo weekend sono state assegnate le prime medaglie che ci vedono impegnati nelle tradizionali competizioni invernali: complimenti per chi ha già gareggiato sugli sci stretti e un “in bocca al lupo” per il prossimo 30° Trofeo Benigni!!!

Zingarate dolomitiche…

Forse noi non finiremo sottacqua o sepolti dalla neve, certo che il meteo di questi ultimi mesi (!!!) rischia di far affogare nella disperazione anche il più ottimista di chi tra noi (e penso tutti ormai…) vorrebbe andare all’aperto a godersi una semplice giornata di sole, neve, sentieri, piste di sci, roccia o qualsiasi cosa che non sia il grigio e l’umido opprimente di questi tempi…
Allora, stuzzicato dai post del buon Nando a cui rubo l’idea, anche io mi aggrappo ai felici ricordi  di un’estate passata, per condividerli con voi…
Eh sì, perchè in quell’estate 2012, quattro giorni di semplice arrampicata, liberi per le Dolomiti con l’amico di corda, senza un programma asfissiante, ci hanno fatto provare emozioni e soddisfazioni che restano e a cui in questi giorni ci si aggrappa nell’attesa della prossima stagione su roccia…
Fatta l’introduzione, via con il breve racconto…

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Asocial Network

Oggi me la sono presa con calma. Non mi sono nemmeno messo a cercare soci o fare “rete” per stanare gli arrendevoli del meteo incerto e della neve brutta. Ma nemmeno i motivati dell’uscita a tutti i costi.
Oggi mi sono alzato con calma, senza nessuna idea su come impegnare la mia domenica.
Seduto al tavolo, ho gustato il caffè, tenendo stretta la tazzina con le mani, assaporando l’aroma che mi riempiva le narici e godendomi il calore che sprigionava la ceramica sulle mani. Ho acceso distrattamente la tv. Ho guardato distrattamente gli scarponi, messi ad asciugare vicino al calorifero.
“Ma sì, è un pò tardi, ma vado”.
Ho preparato tutto e sono uscito di casa. Erano le 11.
Agli spiazzi ho trovato il Corso di Sci e qualche scialpinista del GAP, quest’ultimi in giro alla spicciolata.
Trovo anche il Marco, sembra contento di vedermi. Ricambio. In effetti è da tutta la mattina con i piedi a mollo nella neve fradicia a gestire gli aspetti logistici del corso, i bambini i genitori. Scambiare due parole “tra alpinisti” e soprattutto amici, fa piacere . Mi consiglia la salita su un versante che non ho mai fatto. Eseguo volentieri, la risalita sulle piste mi viene sempre a noia.
Lascio alle spalle le piste con gare e sciatori e mi addentro nel bosco. Seguo una traccia che non ho mai affrontato, senza sapere dove mi condurrà…ma ho voglia di perderemi un pò via, senza pensare a niente. Si pensa troppo di questi tempi, organizzare, pianificare, fare tutto nel poco tempo libero a disposizione. Ottimizzare. Mente che gira sempre a mille.
Poco alla volta mi immergo in quello che stavo cercando.
Un po’ di sana asocialità.
Il bosco,con il suo aspetto un po’ sinistro e un po’ monotono, mi isola.
Mi vengono in mente le parole di Silvia Vidal…”non è che non ho amici, ma a volte sento l’esigenza di andare da sola”
Ecco. Niente di più, niente di meno.
Arrivo al colletto immerso nella nebbia, non c’è nessuno.
Mi godo ancora qualche minuto il silenzio, la neve e la solitudine.
Poi mando qualche foto agli amici, terminando il mio momento di
asocialità.
Come mi aspettavo, conoscendomi, è durato poco.