CAMBIA LINGUA

M. Serodoli (2706 m). Un gioiello della Val Rendena

Pigiato come una sardina nel solito treno pendolare provo ad assopirmi per far passare più in fretta il viaggio. Il tizio di fronte non è un fuscello e a ben guardare nemmeno quello che ho di fianco. Tento di sfuggire al senso di oppressione di una carrozza gremita di umanità liberando perlomeno la testa, e la mente non può che andare al week end appena trascorso. La consueta tre giorni di scialpinismo del GAP ha avuto come scenari la bella Val di Sole e la Val Rendena. Da qualche parte di quest’ultima si posiziona il Serodoli, vetta scialpinistica superclassica dal nome che non mi rimane in mente. E’ una meta piuttosto gettonata, ma di solito quando passo da queste parti sono più interessato a cenge e pareti del vicino Brenta. Invece questa salita si rivela una bellissima escursione sci ai piedi. Partiamo in 12 da Madonna di Campiglio, al gruppo affiatato dei senatori e degli affezionati si sono aggregati Cristiano, Stefano ed Elia..alle loro prime esperienze nelle gite sociali di scialpinismo del GAP. Poche centinaia di metri sulla strada ed è il momento di calzare gli sci sci..affrontiamo un tratto piuttosto ripido, ma piacevole e raggiungiamo il Rifugio Nambino..poco sopra il bosco si fa più rado e alle nostre spalle spunta con tutta la sua bellezza il Brenta.

L’immancabile Antonio chiude il gruppo ed è un piacere osservarlo salire, rilassandosi nella fatica e perso nei suoi pensieri. Il terreno si fa più aperto e ben presto si vede la cima. Rimontando dossi alternati a tratti pianeggianti raggiungiamo il Baito Serodoli. La giornata è calda e meravigliosamente primaverile. A dispetto di tutta la “foga” per la polvere invernale sono queste le gite di scialpinismo di grande soddisfazione e ampio respiro. Ambiente in quota e ore di cammino in mezzo a panorami mozzafiato tra caldo e fatica.

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