CAMBIA LINGUA

Poker a Lantana

Come in una partita di poker poteva essere un grande Bluff, o si poteva rimanere in mutande.
Partiamo domenica pomeriggio sfruttando quel poco di sole rimasto, dopo il sabato di piogge intense, sperando di trovare la parete asciutta. Quasi utopia. In realtà il piano B l’avevamo, buttarsi sulla plastica della palestra di Castione. Struttura bellissima per carità, però..tristezza.
Il sentiero per la falesia è fango puro e a terra ci sono pure i resti della grandine della sera prima. Intorno montagne imbiancate e boschi nei colori caldi tardo autunnali.
La parete è bagnata, ma qualche linea asciutta o cmq scalabile la troviamo. In un silenzio surreale , davvero raro per lantana, scaliamo completamente soli, assaporando forse gli ultimi movimenti su roccia della stagione. Anche se qualche altra puntata d’azzardo, avremmo voglia di farla.
Rimediamo un bel poker di vie.
Non male, considerato le poche ore di luce a disposizione.

Antimedale – Via degli Istruttori (V+, VI)

E’ domenica, il tempo regge, ci si svegli alle sei, si va ad arrampicare.
La via concordata al sabato è lo spigolo Boga, in Grigna, essendo alla fine di ottobre questa dovrebbe essere una delle ultime occasioni per andare in montagna e divertirsi con lo stile “alpinistico”. Al mattino  il grigiore e le nuvole basse ci scoraggiano, dopo un caffè ad un tristissimo bar di Lecco si decide di optare per l’ Antimedale, Via degli Istruttori. Via già ripetuta, avvicinamento comodo, 6 tiri, passaggi di VI grado.
Prima di tutto questo il nostro amico Alessandro, complice il cambio d’orario, rimane a letto e lascia così in cordata solo Nando ed io. A tal proposito tengo a ricordare come in questa stagione sia la prima volta che mi capita di essere in cordata solamente in due: segno di come il gruppo stia crescendo e la passione per le vie d’arrampicata diventi contagiosa.
Durante l’avvicinamento incrociamo sul sentiero proprio quell’Ivo Ferrari che sarà l’ospite della serata con l’Alpinista organizzata dal GAP.
La via.
I primi tre tiri sono scorrevoli e divertenti, le difficoltà moderate, procedere in alternato rende la salita fluida. La partenza all’alba ci permette di osservare altre cordate che approcciano la parete; ok la levataccia, ma essere i primi all’attacco ha sempre fascino e porta comodità.
Dal quarto tiro non si scherza più: tettino e placca tecnica. Poi il tiro chiave, un bellissimo diedro di 50 metri, tanto tecnico quanto fisico: veramente di soddisfazione passare in libera usando la così detta “Tecnica da Diedro”. Ovviamente qui Nando conduce.
L’ultimo tiro propone un traverso delicato con piccoli appigli e la necessità di stare sempre concentrati per non complicarsi la vita.
All’uscita i complimenti sono d’obbligo, la via è stata chiusa in libera.
 Per una domenica ci concediamo il centro di Lecco per uno spuntino veloce; nel cercare il  panificio sembriamo veramente a disagio. Forse era meglio cercare l’attacco dello spigolo Boga. Continue reading