CAMBIA LINGUA

ancora solo…

In previsione della domenica dedicata al nostro trofeo, raccolgo un’altra piccola perla da questo inverno generoso.

Chiara e suo padre decidono per le piste di Lizzola, così ne approfitto e mi faccio lasciare ai Tezzi Alti, con l’idea di raggiungerli sulle piste. Imbocco la Val Sedornia con poche tracce davanti a me, nessuna recente di sci, e nel gelo del fondovalle raggiungo due solitarie escursioniste che saliranno alla baita Fontana Mora per “un caffè” (??!!!). La neve è abbondante e profonda, qui il sole proprio non arriva ancora, ed in breve mi ritrovo solo a battere la pista, seguendo le tracce degli abitanti dei boschi (spesso più logiche di quelle umane…). Uno scoiattolo mi guarda e scompare velocemente sugli alberi….
Il sole mi raggiunge alla baita dove, nonostante il gelo, scorre abbondante l’acqua dalla sorgente. Le piste non sono ormai lontane, ma voglio godermi ancora un poco questo ambiente… così salgo al lago Spigorel e mi trovo di fronte al canale del Pizzo di Petto, senza neppure una traccia. Anche questo ha una sua ragione, per cui, anche se a malincuore, mi volto verso nord, ed ecco gli impianti di sci. In breve raggiungo “ol Rambasì”, dove aspetto di scorgere Chiara e Silvio, con cui sulle piste con neve fantastica, raggiungo il fondovalle di Lizzola.
Niente grande dislivello per oggi, nessuna grande cima, solamente qualche ora di perfetta solitudine nello spazio bianco di questo inverno orobico…
Ciao a tutti Marco…
… e in bocca al lupo per la gara….

seguendo le tracce…
Pizzo di Petto

Vigna Vaga, Barbarossa & Pora

Vabbè, anche se con ben tre settimane di ritardo, pubblico le foto dell’uscita al Vigna Vaga da Gandellino.
Gruppo tranquillo, nutrito, ma soprattutto molto femminile, come si vede dalla foto!
Gita lunghetta perchè la Val Sedornia è un bel pezzo…. però bella.







Domenica l’altra invece è stata la volta del Barbarossa. Qui la nota da segnalare è che lo zio Angelo ha messo le ali… o meglio, gli attacchini ai piedi e così, in assetto da gara (o quasi…) è andato su come una saetta!

Domenica scorsa infine… grande scoop: l’Andrea Bani ha girato per la prima volta gli sci in direzione monte ed è risalito con noi al Pora!
Primi due commenti:
(dopo la prima discesa) “Non c’entra un cazzo con gli sci da discesa!”
(dopo la seconda salita) “Che l’oltem tochelì che ò fac fadiga….”
…e poi giù dal Vareno come un matto con quell’altro vandalo di mio fratello!

Grem

Mentre scendevo sui pendii meravigliosamente innevati, avevo già in mente cosa raccontare di questa giornata….il parcheggio da furbetti, la maglia gialla che richiama i paragoni ciclistici e lo sci perso in discesa dal Matteo, miracolosamente fermato prima di un pendio impossibile da discendere, lo zaino mostruosamente enorme e pesante del Lorenzo, ..le gambe molli dei ragazzi e la discreta condizione di forma dei “vecchietti”..la birretta finale. Volevo scriverlo in tono divertente e scanzonato..quasi come sempre. Invece….invece arrivi a casa e scopri che sulla montagna dove tu ti sei goduto una splendida giornata con i tuoi amici, è successo un incidente. L’incidente è grave, anzi mortale. Allora, non hai più molta voglia di fare “lo scemo”, perchè al contrario dello show business..di fronte a certe cose… bisogna fermarsi…e pensarci su, anche solo un po’..poi ognuno faccia le sue valutazioni e riflessioni.  Ma una cosa è certa..la montagna non è mai “assassina” come certi media ce la presentano..
Ciao, Nando

Alben..

Tracce..

La maglia gialla…

La cresta..

Scenari a NE…

Solitudine delle cime…

Zaino “biblico” e i compagni di giornata..

Sci “miracolato”..

Scialp…piacere e libertà…

le poursuivants a 30′

..e infatti a rincorrervi spiritualmente e fisicamente sulla Corna Piana c’eravamo noi…il gruppo degli inseguitori…e forse avremmo anche raggiunto la tete de la course.. per scollinare insieme, se, come polemizza il solito Avvocato, il Carlo non arrivasse sempre in ritardo (adesso che abita a BG sono 10′, invece che 15′)…e il sottoscritto non avesse bisogno della consueta dose di caffeina, con conseguente pausa al bar, per svegliarsi (doping?). Cmq…anche noi “palpiamo” un bel freschino alla partenza…quello che se vai piano hai freddo e se vai forte sei subito fuori giri…cmq…dopo i primi strappetti con un avvocato indiavolato a fare l’andatura, nella zona della valanga, tratto tecnico e ghiacciato, rimescoliamo le carte e passa in testa il Carlo..complici due anziani lecchesi…che si piazzano in mezzo a far casino, sacramentando in dialetto e rompendo il ritmo..poi il gran traverso…ho fame e vorrei mangiare, ma i cottimisti non si fermano e per non perdere il trenino mi adeguo..come sempre mi rimbalzano in testa le parole di Cassani, ex ciclista e commentatore Rai…”ma guavda, quando hai fame…è già tvoppo tardi..”…”lo so Cassani, non ripetermelo sempre!!!”. va beh…superiamo con discreta competenza tecnica..il traverso alto…quello che ti fa sempre incasinare prima del Passo….e siamo calorosamente attesi da una brezza ghiacciata, sfrutto l’indecisione e passo in testa…voglio arrivare al sole della pala che lì si stinca…Fabio con prudenza mette i rampanti, io come un ciclista all’ultimo km “rischio” (si fa per dire) il tutto per tutto e risalgo gli ultimi pendii gelati..ad attendermi non le ali di folla, non uno striscione..ma il solito panorama mozzafiato.  Anche oggi alzarsi ne è valsa la pena..a seguire Carlo e Fabio…
Partenza…
Tratto tecnico..
Panorami..
 
A seguire Carlo e Fabio..
In “vetta” belli come il sole…

 
La vera corna piana

Corna Piana, Baite di Vedro, Branchino e… Valcanale

Ciao a tutti,
mi sa tanto che domenica non eravamo soli a Valcanale per percorrere il famoso “giro della Corna Piana”…
Lasciamo l’auto al laghetto di Valcanale al fresco: -9°C… ma non lamentiamoci, pensiamo, in Svizzera farà molto più freddo!!
Sci ai piedi e via si comincia a risalire le vecchie piste e dall’alto vediamo il parcheggio riempirsi!
Ombrosa risalita fino al colletto sotto la Corna Piana e poi lì non poteva che… raggiungerci il vento, ci ripariamo in un freddo e ombroso pianetto, via le pelli e giù, verso le baite, bellissima discesa, peccato la neve un po’ lavorata dal vento!
Alle baite sole, pausa, una tazza di tè caldo e si risale verso il Branchino, di nuovo discesa, fino agli impianti e breve risalita per raggiungere il punto più alto delle vecchie piste.
Finalmente troviamo una baita con panchetta ombreggiata per sederci qualche minuto prima della discesa sulla divertenti gobbe… ma via veloci: il freddo non ci molla!

Ciao a tutti…
Marco e Chiara

Salendo verso la Corna Piana


In fondo il colletto ombroso


Guardate che discesa!!!

Risalendo verso il Branchino

Il laghetto coperto di neve

Presolana e… compagni di viaggio