CAMBIA LINGUA

La Valletta e San Bernardo

Ecco la nostra meta di ieri: la Punta Valletta nella valle del Gran San Bernardo, raggiunta con la compagnia della “squadra agonistica” di Antonio, Ettore e co., dopo essere stati punzecchiati nella decisione dall’incontenibile nipotino Lorenzo: d’altronde la partenza molto prima dell’alba qualche dubbio lo insinua….

Ma andiamo con ordine: arrivati al parcheggio, dopo qualche incertezza iniziale la decisione è presa: il Monte Flassin ma con salita alternativa, lontano dalla folla che vediamo risalire sull’itinerario “da onicer”. La partenza è subito sugli sci, con itinerario scialpinistico da manuale: fascia di bosco iniziale che superiamo in un canale ormai ben assestato e neppure troppo faticoso: la gola del Citrin…
Arriviamo sopra il bosco, agli alpeggi (del Citrin …), dove ci riscaldiamo al sole e ricompattiamo il gruppo.

Poi su ampi pendii raggiungiamo il colle (Citrin…. naturalmente) e cambiamo vetta: lasciamo alle nostre spalle la cresta che porta al Monte Flassin (sullo sfondo) nostra meta iniziale, poco disposti dal metterci gli sci sullo zaino per almeno 200 metri ed ingolositi dal pendio che ci aspetta alla Punta Valletta.

Certo il pendio non fa sconti, è bello ripido ma ormai molto sicuro.
Eccoci finalmente sull’ampia cresta, con sua maestà il Monte Bianco che appare sullo sfondo…

Dal deposito degli sci solo 50 metri ci separano dalle vetta…
La sottile cresta ci porta al roccione (un poco instabile!!!) della cima, con un panorama incredibile, dal versante del Freney del Monte Bianco alle Gran Jorasses!!!
La discesa è bella ripida, sulla foto d’apertura la si vede sul pendio a destra dalla verticale della vetta. Ecco le prime curve di Paola sul bel pendio di 250-300 metri continui a 35° abbondanti….
Insomma gran bella gita, di piena soddisfazione: forse ho esagerato con il reportage, ma la voglia di condividere le nostre avventure in montagna…

Ciao a tutti e alla prossima…..
Marco e Chiara

Fuori dal tunnel: Cima Presena

Affermare che alla prima settimana di marzo siamo usciti dal buio tunnel dell’inverno senza neve non è una grande consolazione, comunque infilare due belle salite senza dover risalire piste ci permette di ben sperare per almeno altre due, tre, magari quattro scialpinistiche… prima di rimettere gli sci in cantina e togliere le scarpette …

Così sabato ci siamo “imbucati” nella compagnia dei “villeggianti” che in quel di Ossana hanno fatto campo-base per il tradizionale weekend di neve per soli uomini.

La meta prescelta è stata la Cima Presena, raggiunta salendo dalla Squaldrina, tenendoci così lontani dagli impianti del Tonale, almeno fino quasi in cima.

Vetta raggiunta con soddisfazione, un poco di giusta fatica, con la conferma che le gambe tutto sommato girano bene, per cui possiamo sperare di non lasciare gli sci, almeno per qualche settimana ancora…

La discesa è stata su neve veramente bella, giustamente pistata dai tanti scialpinisti che hanno scelto questo versante dove ancora non si vedono i fiorellini che altrove stanno già spuntando.

Insomma con un poco di voglia possiamo ancora fare nostri questi paesaggi che lo scialpinismo ci può offrire….

alla prossima
Chiara e Marco

Bilanci e rilanci….

Proprio ieri sera in consiglio abbiamo tirato le somme della stagione invernale “ufficiale”, corsi, gare e gite da programma. L’elemento neve ha condizionato, magari anche alla festa del Fondista qualche presenza in più, sopratutto femminile, avrebbe reso più onore alla competizione.

Così qualcuno ha rilanciato: per l’anno prossimo potremmo avere come concorrente questo personaggio famoso, che qui si prepara correndo la mitica Vasalopett, in attesa di confrontarsi con gli agguerriti soci GAP.

A voi riconoscere chi è….

Bis di over 3.000

Sabato 25-feb ,non fidandomi delle previsioni del Dott. “Marcus” (chissa quali siti meteo ha memorizzato nei preferiti) ne tantomeno di frate Indovino che davano bel tempo in Engadina , decido di affidarmi alle gite “top” selezionate dal gruppo “amici di Antonio” ovvero, Presezzo Cai Club capitanato da Ambrogio, per una big in Valtournenche. Meta la famosa, ma per me sconosciuta, “Chateau Des Dames” di mt 3.488 dal vallone di Breuil-Cervinia; conscio della levataccia a notte inoltrata e del fatto che “sai quando parti ma non sai quado arrivi” preparo attrezzatura e zaino e chiamo Beppe x passare a prendermi alle ore 3.45. La gita si è rivelata comunque stupenda sia per ‘ ambiente (vista di quasi tutti i nostri 4.000), sia per il tempo, sia per l’ alpinistico tratto finale in cresta con calata terminale in doppia. Unico neo la discesa che abbiamo effettuato alle ore 16.00 su neve completamente rigelata a causa dell ‘esposizione ad est e del vento gelido in quota(anche se Sebastiano mi ha confermato che a Cervinia le piste erano ghiacciate). Da fare almeno una volta ! In alternativa in due giorni con pernottamento al rif. Prarayer dalla Valpelline .

per chi vuole visionare la gita ecco il video (montato da Vanni) : http://www.youtube.com/watch?v=lp59_qZ9iY4


Venerdi sera sede del GAP deserta sigh! : chiamo Maurizio per la combina, e ancora una volta il mitico “capo” Amrbros estrae dal suo cilindro magico il “Piz de Platta”, sul quale la croce è posta a mt 3.392, per questo fine settimana soleggiato. Sempre solita levataccia con partenza da Presezzo alle ore 4.00 di sabato 3 destinazione Bivio e partenza sci ai piedi dal strettoia di Mulegns alle ore 7.15 per la frazione Tga e la val di Faller. Notevole il dislivello da affrontare: 1.900 mt totali ma ripagati da una montagna stupenda e ancora una volta da una giornata calda e assolata. Il ripido canale terminale di 40/45° che conduce alla vetta lo abbiamo disceso con gli sci visto anche la neve completamente “remollata”. La grande sciata su neve primaverile fino alla partenza ci ha ricompensato della faticaccia.


Il ripido tratto finale che conduce in vetta
.
Un grazie a mio nipote Lorenzo che mi concesso lo spazio blog.

Marcello