CAMBIA LINGUA

L’antieroe dello sci moderno. Elogio del biscottone.

Negli ultimi anni ci siamo abituati ad una esplosione in rete di immagini e filmati di sciatori fichissimi. Chiunque si può dotare di una action-camera ed è pronto a riprendere discese mozzafiato. Filmati fuori pista tra metri di powder soffice e leggera. Evoluzioni da freestyler professionisti, indossando costose, coloratissime maschere e giacche dei migliori brand in circolazione.  

Nello scialpinismo “tutine” dal fisico scultoreo, sono ripresi mentre scattano leggeri e tecnici, commentando performance olimpiche o sciate in nevi perfette (trovate solo da loro),  in un tripudio di “like” di amici e conoscenti.

I Social insomma, sono bombardati di immagini di sciatori, rilassati e sorridenti, che postano foto di montagne bellissime, tirando curve perfette. Puro edonismo sugli sci.

Poi, per fortuna, ci sono loro. I “biscottoni”.

Tipico biscottone sugli sci

Tipico biscottone sugli sci

Non vestono alla moda. O meglio sono vestiti con un miscuglio di mode passate. La tuta da sci anni 80, la giacca con i colori fluorescenti dei 90, il cappellino sciarpa che finisce col pon pon, il più scomodo e inutile oggetto mai prodotto per lo sci. Non possiedono assi sciancrati ultimo modello, ma dei vecchi pali lunghi e dritti, scarponi che si aprono a soffietto, chiusi da un unico gancio, probabilmente ereditati dallo zio o dal padre che ha smesso di sciare 20 anni prima.

Tecnica precaria, se ne stanno tranquilli e quieti sulle loro piste blu o sui campetti di sci. Sereni fino all’ultima discesa, quando decidono che sarebbe un disonore scendere in paese con le funivie. E allora eccoli affrontare piste nere ridotte a cumuli di neve riportata e lastre ghiacciate, dove non hai possibilità di scelta.  E lì si esibiscono nel massimo sforzo possibile, scendendo incerti e precari, ondeggiando con scarso controllo tra frotte di sciatori. Ne percepisci la tensione, ne osservi l’irrazionale avventatezza. Lottano.

E se una volta li prendevo in giro, ora li ammiro questi antieroi dello sci moderno.

Perchè rimangono dei puri di cuore. Ci riportano ai tempi in cui contava solo sciare.

Non hanno tempo di postare selfie per costruire il racconto della giornata meravigliosa e fare invidia sul web.

Gettano il cuore oltre l’ostacolo, per portare a casa i menischi.

Nando

3 Commenti a "L’antieroe dello sci moderno. Elogio del biscottone."

  1. Ali scrive:

    il Biscottone fa sempre tenerezza :-)

  2. Carla Silvana Anesa scrive:

    Mi sono commossa leggendo l’articolo.. perché io sono un “biscottone” e sentendomi inadeguata per questi nuovi sci e super piste, ho smesso di sciare. Mentre la discesa, anche se tentennante ed insicura, mi riempiva il cuore di leggerezza e mi faceva sentire in cielo, quasi come un uccello in volo.
    Chissà se il tuo bellissimo e tenero articolo mi farà tornare in pista… :-)

    1. Nando scrive:

      Grazie Carla per aver letto l’articolo e averlo apprezzato!
      La voglia di commentare questo articolo è già un ottimo passo verso il ritorno sulle piste!
      Del resto sugli sci contano solo due cose..divertirsi e portare a casa i menischi! E se ci è riuscito il nostro noto amico a Pasqua dopo anni di inattività, il risultato è alla portata di tutti! :-)
      A presto,
      Nando

Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>