CAMBIA LINGUA

Grande Cir-Via Demetz (IV+,V)

Una giornata semplicemente perfetta. Metti un cielo azzurro, come non lo hai mai visto in montagna. Un sole caldo, ma con un aria frizzante. La compagnia di 4 amici fidati. E una via d’arrampicata classica. Mischia questi ingredienti, come in uno shaker da barman e otterrai una arrampicata fresca e inebriante. Tipo un ottimo mojto. 
Ma se per un cocktail non devi mai esagerare, per la via Demetz, non devi mai abbassare la guardia. La via offre passaggi dal quarto superiore al quinto. L’arrampicata impegna soprattutto perchè la roccia non è mai pulita…ha sempre una fastidiosa patina polverosa ad eccezione degli ultimi due bei tiri in placca. Più in basso passaggi originali, da affrontare sempre con le orecchie belle dritte. 
Anche i partecipanti sono ben assortiti, Alfio, Marco, Chiara ed Elia. Un ottima “biodiversità”  tra navigate volpi della roccia, eleganza femminile, giovane esuberanza in cerca di adrenalina, conoscitori delle crode dolomitiche. 
Un occasione per osservare anche “stili” e “letture” diverse sulla roccia, tra i miei abituali compagni di cordata. E così ognuno supera il tiro chiave con movimenti diversi, leggeri, tecnici, di forza o timorosi. Dove Marco passa con aerea spaccata io indovino un delicato traverso. Dove una cordata “tira dritto” l’altra “smezza” con una sosta. 
E così la roccia diventa la materia prima dove noi disegnamo il nostro modo di essere.
In quel preciso luogo. In quel preciso istante. 
La via

Marco e Nando sul passo di V

4° tiro: Marco in spettacolare spaccata, io traverso delicato

Momenti di arrampicata

Momenti di relax in sosta

Ultimo passaggio impegnativo

Ultimi tiri!

In cima!

Belli come il sole!

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