CAMBIA LINGUA

Presolana, Via Longo (IV, V).

Nell’ultimo week-end d’estate riusciamo ad onorare la Presolana, salendo il mitico Spigolo Sud.
Quasi come un pellegrinaggio ogni anno ci sentiamo in dovere di ripercorrerlo, il bello è che non stanca mai e si trovano sempre situazioni diverse che lo rendono interessante.
A questo giro siamo addirittura in 6, contribuendo a mantenere la fama di itinerario iperfrequentato. Oltre ai sempre più motivati Elia ed Alessandro, riesco a convincere il mitico Aldo, che porta in dote anche “Robimàt” e “Leù”, al secolo Roberto e Silvano, quest’ultimo di soli 15 anni.
Due cordate, due stili diversi. Ce ne accorgiamo subito quando noi scendiamo dall’auto con 3 zaini pronti e ci godiamo “il cinema” dei nostri soci che smontano e rimontano gli zaini un paio di volte discutendo sul materiale da portare e i pesi da suddividere. Non abbiamo capito se stavano ancora dormendo o erano le birre della sera prima!
Come sempre la compagnia dell’Aldo è sinonimo di risate e divertimento, tra una imitazione dei Favresse, considerazioni sulle “bele steline” che arrampicano e innumerevoli “mitico!, roccia!, a set ù leù”…ben presto si arriva all’attacco.
Ad aspettarci troviamo il corso Roccia del CAI, ma gli istruttori molto gentilmente ci lasciano strada.Parto per primo io, con Alessandro ed Elia, a seguire gli altri tre. Da tempo non mi capitava di arrampicare in Presolana con una bella giornata di sole, la roccia è calda. I movimenti sono precisi e fluidi, i miei due compagni seguono veloci. Procediamo bene, sono tranquillo mi godo la scalata sullo spigolo, come non accadeva da tempo.

La seconda cordata ci segue a breve, riusciamo anche a far due chiacchiere e scherzare. Sul traverso evito l’orrendo spit messo per banalizzare il passaggio, in nome di una sicurezza maggiore, tutta da dimostrare. Le classiche, come certi dipinti d’autore possono essere certamente restaurate, ma non stravolte. Chi è abituato alle classiche e si muove sulle difficoltà che sa gestire, non ha certo bisogno di uno spit a un metro da un altro chiodo ben messo, per sentirsi sicuro.

Ben presto siamo fuori dal tratto tecnicamente più difficile e dobbiamo affrontare quello con difficoltà più contenute, ma più infido per la qualità della roccia e l’orientamento che richiede un pò di esperienza e intuizione.

Qui il meccanismo si inceppa e Aldo e soci ci avvisano che hanno problemi di grovigli con le corde.
Sorrido, chissà che cosa hanno combinato. Aspettiamo un po’. I minuti di attesa sembrano lunghissimi e divento impaziente. Chiedo come va, la situazione non sembra migliorare. La strada da fare è ancora molta, il tempo sta cambiando, il tempo passa. Alla fine decidono di calarsi e ci danno il via libera per proseguire senza di loro.

L’appuntamento è ai Cassinelli, recuperiamo concentrazione e partiamo per la seconda parte del viaggio. Dopo un paio di tiri, ritrovo memoria e riferimenti visivi e ben presto attacchiamo le creste finali dello spigolo, con un mare di nubi attorno a noi che lasciano ampi squarci di panorami, sembra quasi di volare. Ancora un po’ di rocce e canali erbosi, e la Presolana d’un tratto finisce…non ce n’è più siamo in cresta, di lì a poco la vetta. La felicità è sempre grande, aumentata dalla soddisfazione che leggo negli occhi dei miei giovani soci.

Peccato che gli altri abbiano avuto problemi.

Scendiamo dal canale Bendotti, dove veniamo colti da una pioggia intensa poco oltre le difficoltà. Decidiamo di seguire il sentiero che costeggia le pareti, data la scarsa visibilità. Sono un po’ in apprensione perchè temo che gli altri, ai Cassinelli, siano preoccupati per noi dato il peggioramento del meteo.

Passando sotto la sud, vediamo i ragazzi del corso che si stanno calando, chiedo dei nostri soci e con grande sorpresa ci dicono che sono ancora in parete, stanno per effettuare l’ultima doppia. Hanno trovato traffico e sono rimasti appesi tre ore buone.

Li aspettiamo, chiacchierando con i corsisti.
Alla fine arrivano anche loro…ancora qualche battuta poi filiamo giù, verso la meritata birra.

La Presolana sa regalare sempre momenti intensi, o forse sono i compagni di scalata che la rendono di volta in volta un po’ speciale.

Spigolo tra gli abeti, i magnifici 6, il pilastro da sotto

 

 

 

 

La sosta e punti di vista del secondo tiro

 

 

Compagni di scalata, Alessandro, Elia, Robi, Aldo, Silvano

 

 

L’inutile spit, il tiro in traverso

 

 

 

Il mitico Aldo…”più interesante!”

 

L’attesa…

Seconda parte del viaggio..creste e canali tra le nuvole

 

 

 

E infine la vetta!

Fuori dal canale il tempo peggiora

Piove?No problem…cuffia per la piscina!

Commenti

 

4 Commenti a "Presolana, Via Longo (IV, V)."

  1. Marco scrive:

    Ma chi è Jim Bridwell "the bird" il terzo da destra nella foto di gruppo?

    ps mannaggia 'sta maratona che mi inchioda a trottare in pianura…

  2. Anonimo scrive:

    Dai Marco, ancora tre settimane…poi basta!

  3. Anonimo scrive:

    bravi mai stato in presolana prossima stagione vengo a fare lo spigolo io pero arrivo fino al 6b chissa se ci riesco

  4. Anonimo scrive:

    Con le varianti il grado massimo è VI-. difficoltà classiche.

    ti consiglio il sito

    http://www.sassbalos.com per le relazioni. ciao!

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