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Vallée d’Ailefroide, Sueurs de boucs (5c+)

Questa valle è poco oltre la famosa località di Briançon e fa parte del massiccio degli Ecrins, i “4000” più esterni delle Alpi. Decidiamo di andarci in esplorazione quest’estate, dal momento che durante i nostri pochi giorni di vacanza, le dolomiti sono attraversate da una intensa perturbazione. O meglio piove in tutte le alpi. Le leggende tramandate da generazioni di arrampicatori narrano che questa zona sia sempre asciutta. Proviamo.
In effetti il territorio è molto strano, si alternano boschi alpini a piante mediterranee, come la lavanda. L’erba è bruciata dal sole e complessivamente l’aspetto è brullo. Sembra una sintesi tra montagne e mare, ghiacciai e macchia mediterranea. Anche la geologia ci mette del suo, piegando e accavallando le rocce, sovrapponendo al granito i calcari, dando un aspetto disordinato al territorio.
Complessivamente ci piace, anche se siamo un po’ spaesati. Giriamo mezza Briançon per trovare una guida d’arrampicata per le vie di più tiri. Alla fine troviamo un bel negozio di montagna nel quale recuperare quello che ci serve. Il passo successivo sarà orientarci con il francese delle relazioni. Briançon è una bella città, di chiare origini militari per il controllo delle valli e forse del confine, rustica, tutta in salita e ingentilita o forse abbruttita solo dalla modernità dei negozi turistici e ristorantini. Negli anni 90 è stata la sede delle prime gare mondiali di arrampicata sportiva.La Valle d’Ailefroide è un mix tra l’ambiente granitico e bucolico della Val di Mello, e la chiodatura a spit, lunga ma non impossibile di Arco. Sicuramente in zona ci sono vie prettamente alpinistiche, ma le strutture vicine al bellissimo campeggio, dove si respira un aria molto “cool” da campo base, sono decisamente sportive. C’è ne per tutti i gusti, dal boulder alla falesia alle vie “multipitch”. Noi scegliamo un bel via di 9 tiri Sueurs de boucs con difficoltà fino al 5c+. Muoversi sul granito all’inizio è piuttosto faticoso, poi riusciamo ad ingranare e ci divertiamo. A fine via tentiamo scambiare due parole con una guida e di chiedere qualche semplice informazione per la discesa …ci fa pesare che è francese e che è una guida e ci tratta con una certa sufficienza.
Tutto secondo copione, ci ridiamo su.
Il giorno seguente tentiamo Snoopy, ma non è giornata, oltre al fatto che la via non è banale. Dopo il terzo tiro ci caliamo. Ci brucia un pò, ma recuperiamo con un pomeriggio di monotiri.
Sarà per la prossima volta. Il posto merita una nuova visita.
Ah, alla fine in effetti non ha mai piovuto.

Nando

 

Briançon sul bastione a centro valle.

 

Paesaggi qua e la

 

 

 

Arrampicata

 

 

L’attacco e lo schizzo

Noi, sono proprio basso.

 

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