CAMBIA LINGUA

Zucco di Pesciola, Via Bramani (IV+,V)

L’ultimo sabato di agosto lo spendiamo sullo Zucco di Pesciola. Praticamente con questa via chiudiamo la stagione in montagna, anche se lì per lì, ancora non lo sappiamo e nutriamo speranze per qualche soddisfazione dolomitica. Sono state poche quest’anno. 
Vogliamo essere comodi e non sbatterci troppo, saliamo da Barzio con la funivia. Del resto sono ancora in ferie. Il nostro obiettivo di giornata è la via Bramani, una classicissima ottimamente chiodata, che consente anche al mio socio di cimentarsi da primo senza troppi patemi. C’è un po’ di ressa in funivia, la comodità si paga, economicamente e in termini di affollamento. Noto anche “un big” orobico, ma lo tengo per me.
Ho dei dubbi sulla fruibilità della salita. “Saranno tutti incrodati lì!” penso.  
Invece con grande sorpresa all’attacco non c’è nessuno.
Questa via se fosse più lunga e meno chiodata non avrebbe nulla da invidiare ad altre più blasonate. Elegante, logica, diretta. Del resto Vittorio Bramani, per inciso quello che ha inventato le suole VIBRAM, era un alpinista coi fiocchi. Il tiro più bello è l’evidentissimo diedro della quarta lunghezza, che si affronta prima con tecnica di camino e poi di diedro, appunto. Spetta a me affrontarlo e faccio un po’ di fatica, specie gli ultimi metri in uscita.
Come spesso mi accade sulle classiche provo a immaginarmi i primi salitori, lo stile, i materiali usati. Mi immagino la corda di canapa, i vestiti pesanti, i pantaloni alla zuava.
Ora la via è addomesticata da una chiodatura semi-ascellare a fittoni, ma pensare il Bramani che passava su da lì con tecniche dell’epoca..si insomma fa un bell’effetto.
Elia sale in bello stile, anche se non vuole ammetterlo. Poi mi supera e prosegue…sul tiro di uscita affronto io un passo di quinto, ma sono pigro e perfettamente in linea con l’andamento della stagione, staffo e lo supero. Senza tante menate.
Chissà se Bramani avrebbe approvato.
Nando.  
p.s. il “big” lo ritroviamo al rifugio Lecco, al nostro tavolo. Avremmo una gran voglia di chiedegli dove è stato, ma in puro stile orobico “an ga da mia la sodisfaziù” e non gli rompiamo le scatole. Lo scopriamo giorni dopo però. Se volete sapere chi è e dove è andato, cliccate qui:
Zuccone dei Campelli, via Comici
La via
Elia da un’occhiata ai gradi e mi frega il primo tiro. 

All’aria sul terzo…

In elegante spaccata nel diedro..

Dentro nel ragionamento, su come risolvere il tiro. 

In vetta, soddisfatti

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