CAMBIA LINGUA

Ciao Mario

Ho aspettato un po’ prima di scrivere. Volevo capire se era opportuno o meno, se mi facevo trascinare nel tam tam mediatico….se era come prender parte, scusate il termine “allo show”. Presi come siamo a gironzolare come impazziti tra Tv, siti internet e testate giornalistiche, il dubbio di voler esserci per dire “lo conoscevo” è sempre forte e spesso mancante di rispetto.

Ma le risposte arrivano a volte nel modo più inaspettato. La risposta, per me è arrivata ieri sera, al Vodala. Rifugio pieno, chiassoso e vociante. Come deve essere un rifugio, allegro e confortevole, pieno di felicità. Il gestore d’improvviso chiede un minuto di silenzio per Mario. Il rifugio ammutolisce. Silenzio, vero, sentito, sincero. Ho pensato che quel minuto andava raccontato. In quel silenzio c’è il rispetto di tutta una comunità, la Grande comunità degli alpinisti bergamaschi, quelli “normali”, gli appassionati e basta. In quel silenzio ognuno di noi ha pensato a Mario, ma sono sicuro anche a chi, tra le nostre amicizie e conoscenze, prima di lui ci ha lasciato inseguendo i propri sogni e il proprio amore per le cime. Che poi è anche il nostro. Io Mario non lo conoscevo e la sua morte mi ha colpito, come sempre quando qualcosa di brutto accade in montagna. Per me la montagna è felicità. Per tutti gli alpinisti è felicità. Anche per chi non c’è più.
Ciao Mario. 

Un commento a "Ciao Mario"

  1. Marco scrive:

    "ol Merel" mi aveva colpito in una serata a Villa di Serio qualche anno fà, quando con la sua umiltà si stupiva di quanti alpinisti erano in platea ad ascoltarlo, anziche sul palco al suo posto…
    Grazie Nando di questo tuo post che ci permette di riconoscerci legati tutti alla stessa corda, nella stessa passione, anche in questi momenti…

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