CAMBIA LINGUA

Danzando con la pioggia il valzer dell’incertezza..

Ho ancora in mente il tornate della strada statale che porta in Valsassina dove ho adocchiato la prima gocciolina sul parabrezza. Siamo a meno di due minuti dal parcheggio dove molleremo la macchina per salire all’antimedale. 
Dopo un inverno passato nelle palestre, in coda per salire le mie viuzze di plastica, tra ragazzoni tatuati, arrampicatrici alla moda, principianti improbabili e gente capitata in palestra per caso. Un inverno passato a diventare matto sulle prese blu, oppure solo sulle le rosse con il solito esperto di turno che ti spiega come e dove mettere il piede e cosa fare o non fare per fare la prestazione, che se tocchi una presa diversa la salita non vale. 
Finalmente programmo con Marco la via “classica” per iniziare la stagione…la via degli Istruttori. Finalmente il grigio uniforme della roccia cancellerà dai miei neuroni le plastiche colorate costringendomi a muovermi per davvero, ad arrampicare. Finalmente poca gente in giro e nessun tatuaggio. Gli sbraccioni sono tutti rintanati nelle falesie. E’ tutta settimana che pregusto il momento e per l’occasione mi sono comprato anche un fantastico set nuovo di dadi.
Ma abbiamo fatto i conti senza l’oste. Pioviggina durante i 30 minuti che portano all’attacco…di quelle pioggie che alla fatica della salita aggiungono il peso dell’incertezza…la testa pensa in continuazione: “ora smette, si è diminuita, no ha ripreso”. E così gravati dall’incombente massa di nuvole giungiamo all’attacco. E’ asciutta!
Per poco…inizia  a piovere…primo giro di valzer, ci copriamo, aspettiamo, valutiamo le  nuvole sì si apre…dopo 20 minuti smette. Giusto il tempo per bagnare tutto. Ma la roccià è calda ed asciuga in fretta. Parto io. Mentre recupero Marco, altro giro di valzer, di nuovo la pioggia. Un pò di meno…Marco arriva e riparte….a metà del secondo tiro terzo giro di valzer….pioggia fitta battente…in poco tempo bagna tutto, di nuovo…salgo, costatando una inspegabile aderenza sul bagnato…forse ho la mescola da pioggia sulle scarpette? Mah! In sosta valutiamo..un po’ scocciati e un po’ fatalisti rinunciamo…la montagna è umiltà. Buttiamo le doppie e con loro l’idea di goderci la prima arrampicata in ambiente della stagione. A questo giro abbiamo capito la sonata…il valzer non era per noi.

Lecco vagamente uggiosa..

Parete dell’antimedale con i classici “sciarù de acqua”

Marco “asciutto” sul primo tiro..siamo ancora ottimisti

Marco sul secondo tiro, inizia a ripiovere

Piove, buttiamo le doppie tristi e abbattuti..

Ma le tòt alenament!

L’espressione di Marco la dice lunga…

Dubbi..

2 Commenti a "Danzando con la pioggia il valzer dell’incertezza.."

  1. Marco scrive:

    Vedendo anche le condizioni meteo e della neve di chi ieri si è mosso in montagna, per le prossime uscite sarà meglio che io mi accodi senza dare alcun suggerimento…
    (lamento frustrato di chi per le prossime due settimane sarà chiuso in farmacia…)

  2. Geo_Nando scrive:

    Sta mossa dell'annulamento della gita non l'ho capita! Ma poi qualcuno è andato? hanno sciato bene? Maledizione abbiamo sbagliato due giorni su due!!

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