CAMBIA LINGUA

Scalare

Quello che fai a Capodanno, fai tutto l’anno..

Iniziai il 2015 con la testa nella montagna, definire obiettivi, traguardi, allenamenti, punti di riferimento e stimoli per incanalare le energie nella direzione voluta: scalare e godere la montagna con consapevolezza e maturità.

E’ stato, appunto, un anno in cui ho dedicato molto alla montagna, riuscendo ad ottenere soddisfazioni, che arrivano non sono dalle vette raggiunte ma anche da legami con compagni di cordata e non che nascono, crescono e si rafforzano.

In tutto questo andare a scalare c’è una grossa componente mentale che ti permette di alzarti alle sei del sabato mattina per andare a faticare, rinunciare a bagordi e serate mondane, sentirti a tuo agio quando l’ultimo rinvio è sotto di qualche metro, provare serenità all’uscita delle difficoltà ed intravedere la via di casa. Mi sono chiesto il perchè scalo e come sia possibile riuscire ad incanalare così tanta energia e passione per questa cosa che non porta a premi o vittorie ma piuttosto al raggiungimento di uno stato d’animo; un perchè lo si può trovare nelle parole di Alessandro Lamberti (Jollypower).

“La scalata è dunque caos dominato dal sentimento, energia innescata dal desiderio, desiderio di qualcosa che non verrà mai raggiunto completamente nè conosciuto, incompletezza e paura, attrazione verso ciò che ci respinge, complessità talmente grande da divenire semplice, dolore necessario ma non sufficiente per ottenere qualcosa, un amore più grande di noi che si alimenta nella sua irraggiungibilità, fuga  dalla realtà e dalle emozioni, e al tempo stesso immersione totale in un’altra realtà e in altre emozioni, ossessione compulsiva necessariamente senza valido motivo, grande disequilibrio e dunque energia, vita, non appiattimento, non noia, non tranquillità, non felicità ma almeno ogni tanto un pò di fuoco sotto il culo, abbassamento dell’ entropia a spese non si sa  di chi ma chissenefrega: scalare è volere qualcosa che ci sfugge perchè ci sfugge, è desiderare qualcosa che ci fa paura perchè ci fa paura, è tentare ossessivamente di essere capaci in qualcosa in cui non si è capaci proprio perche non si è capaci, è un luogo comune aborrito e strausato, cioè “metafora della vita e di tutto”.”

 

 

 

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Via Cassin, Torrione Palma

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Presolana Centrale

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Sass d’Ortiga, Spigolo

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Via Penelope, Arco di Trento

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Bishorn, Svizzera

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Lago Nero

 

 

3 Commenti a "Scalare"

  1. Ali scrive:

    Bellissime parole!! :-) bravo Elia

  2. Nando scrive:

    Grande Elia! Un post da pelle un post che accende il sorriso a chi c’era! E uno stimolo per ripartire con lo stesso entusiasmo nel 2016! Onorato di essere tra i tuoi compagni di cordata!

  3. pasquale scrive:

    … è vero, andare in montagna è metafora della vita e di tutto, sono d’accordo Elia.

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