CAMBIA LINGUA

la voglia era Tantissima

Un amica ti chiama e dice:
-è arrivata la neve organizzati per giovedi che andiamo a procare le pelli in Pora Ciao Ciao-
come si può resistere.
La voglia di sciare è immane e la mia agitazione pure, un solo pensiero mi balena nella mente:
SCIARE
Così Mi presento all’appello, la mattina di Clusone è fresca con la brina sui prati, il monte Pora bianchissimo è bellissimo e guardandolo la mia agitazione si trasforma in esaltazione,
in pochi attimi capisco molte cose…
…è l’amore per la neve che mi frega.
La sciata è stata strepitosa come ogni inizio stagione dovrebbe essere.
I problemi che tra le altre cose si pongono in cima alla prima discesa come: gli sci nuovi curveranno?
io avrò dimenticato tutto quello che Giannino il maestro dello skialp mi aveva pazzientemente insegnato l’anno scorso?
riuscirò a non farmi malissimo???
le risposte magari per qualcuno più capace ovvie ma per me ancora un pò acerbo hanno avuto risposta solo al termine della prima discesa.
Siamo saliti e scesi dal Pora 4 volte e non volevamo fermarci: i bambini si divertono meno i noi.

Buone sciate a tutti Ciao Ciao

Condizioni invernali al Pilastro di Prada

Ciao a tutti!
Questa è stata proprio forte…in settimana il Carlo mi propone di andare a fare la via CAI Vedano, al pilastro di prada, iper spittata e sicura, per provare a muoverci in condizioni “severe” se non proprio invernali. Sfruttando la finestra di bel tempo decidiamo per il sabato. Dopo breve giro di consultazioni, gli raccomando di portare la relazione. Alle mie perplessità sulla fattibilità della cosa, mi risponde come al solito “Tranquillo. E’ tutto sotto controllo”. E di solito è il momento in cui inizio a preoccuparmi. E così sveglia all’alba e direzione Lecco. Prima di imboccare la strada che sale per Esino abbiamo anche tempo per prenderci un caffè e notare uno strano personaggio vestito con abiti sciamanici al Bar. Non posso neanche appellarmi ai fumi dell’alcool, causa castità alcolica pre salita, veberdì ho bevuto solo una birra…dunque è proprio il matto del paese. Dopo innumerevoli tornanti arriviamo al parcheggio, dove rimaniamo circa 20 min a girare e rigirare la macchina perchè non troviamo le indicazioni per il sentiero. Se la nostra relazione è approssimativa sul luogo del parcheggio, figuriamoci il resto.
Usciamo dalla macchina, freddo pungente, carichiamo in spalla lo zaino e set di pentole, partiamo. E’ una bella giornata e tutto sommato ne è valsa la pena. Superiamo la sella di prada e ci dirigiamo verso la famosa porta omonima, conosciutissima tra i lariani. Incontriamo anche un pastore che ci saluta, le campane del suo gregge di capre, ci terrà compagnia per tutta la via. Ricambiamo il saluto e ci portiamo verso l’attacco. L’ambiente è decisamente invernale e selvaggio. L’approccio alla via non è dei migliori, una placca di V- che fatta con gli scarponi di cuoio è ostica…parte il Carlo, sbuffa, azzera blocca, girandosi mi dice, “oh male che vada buttiamo giù una doppia”, “andiamo bene siamo solo sul facile” penso, ma sto zitto, ne và della sottile psicologia della cordata. Dietro di me si ferma a guardarci un escursionista e mi chiede se fa freddo. “Secondo te?” mi verrebbe da dire, ma lascio perdere. Alla fine il Carlo passa e mi recupera. Non facciamo gli schizzinosi ed è tutto un azzeramento, una staffa , un bloccaggio. Il secondo tiro traverso in placca, terzo tiro un pilastro compatto, sempre Carlo davanti. Nonostante il freschino ci sciogliamo, e quasi quasi ci divertiamo. Sembriamo, o forse lo siamo, due matti, come quello del paese. Gli ultimi due tiri li affronto io, che diamine, è “solo” quarto. L’uscita tra erba nevosa, corne che si muovo e un po’ di ghiaccio contribuisce a qualche capello bianco in più. Metto i guanti, metto un dado, spolvero le rocce. Sosta. Sollievo. Recupero il socio che sale tranquillo, ma la via vuole il suo tributo. E gli cade un mio dado. Mi guarda, si scusa e mi fa notare che è ancora a credito del suo friend che ho perso in Engadina. Rido, non troppo… ha ragione. Foto di rito, una veloce doppia dal lato opposto e siamo giù. Che dite ce la passate come invernale?

Dal parcheggio guardando a nord

Il pastore e le capre

La Porta di Prada

Il pilastro e la via CAi Vedano

Uno..

…e due (matti)

Primo tiro, placca ostica

Sul traverso

Staffona d’ignoranza sul pilastro (VI)

Comodo sulla staffa, mi faccio l’autoscatto …

Vado io…

Sosta di uscita e traverso “allegro”..

Un po’ di sole verso il lago..

Carlo mi raggiunge in sosta..

Belli come il sole a fine via!

Doppia…

e anche chesta l’è ‘ndacia!

Pasticcini e Tè sul M. Pegherolo

Ci sono giornate in cui tutto si rimette in ordine…in cui improvvisamente ci si ricorda perchè uno va in montagna ed è spinto a farlo. Domenica è stata una di queste. Una giornata splendida e luminosa, ma con colori morbidi e tenui, come solo certe giornate di novembre sanno regalare. Una cima normale, anche se non banale, di quelle che sicuramente non si tirano fuori al Bar, per impressionare amici o per presentarsi ad altri alpinisti. Siamo in 5, io e Carlo, Michi e Sara, Mattia. La meta il M. Pegherolo, il bastione isolato che fa da sentinella e spartiacque tra Foppolo e San Simone. Una cima poco frequentata, accessibile da una lunga cresta a tratti un po’ esposta che sale lentamente verso Ovest fino alla vetta. Una cavalcata a fil di cielo, aerea e con una splendida vista sulla pianura, sulle orobie e sulle Alpi centrali. Le risate e l’euforia iniziale presto lasciano lo spazio ad una attenta concentrazione, perchè, la cresta non da troppe possibilità di distrarsi…alla fine si soffre un po’ il livello di attenzione elevato, ma anche questo allena la testa e le gambe, anche questo è montagna. Qualche momento di relax comunque ce lo prendiamo, volano le solite battute. Ci servono circa 3 ore per arrivare in vetta. Sull’ultimo salto di roccia, un passaggio di II grado, rimango volutamente indietro. Riassaporo il piacere dei movimenti, il contatto delle mani sulla roccia, la sua ruvidezza, il cielo, il silenzio. La catena è vicina, ma la ignoro, passo su una placca, facile. Oggi non è il prestigio dell’itinerario che mi interessa, oggi mi interessa il gusto del movimento e il piacere di essere lì, e per un attimo, da solo. Mi godo la semplicità di certi gesti, imparati in tante uscite, sempre gli stessi, sempre diversi. In breve raggiungo gli altri, in breve siamo in vetta. Le strette di mano, i sorrisi. L’amicizia quando c’è di mezzo la montagna ha un sapore diverso….come il tè e i pasticcini assaporati in vetta…neanche fossimo a Londra. Anche questa una “magia” di una giornata speciale.

Pronti via, foto “Longoni”

Ndo al?

Selletta gelata..

Miss alle prese con il ghiaccio..

Il Panorama si fa più ampio

 Il cielo

Il Carlo in cresta..

Il Badile, un sogno che nel cassetto non ci sta…

Creste e passaggi

Uomini e montagne

A filo di cresta!

Ultimi passaggi

Belli come il sole in vetta!

Il Resegone e i milanesi nella loro comoda nebbia

Guardando verso Nord

Tè e pasticcini..

Primi p’assaggi d’arrampicata..

Ciao a tutti! Con un po’ di ritardo, pubblico un po’ di foto dell’assaggio di verticale che abbiamo fatto in queste tre settime. Sono rimasto 10 min a contemplare lo schermo del PC, perchè non volevo usare l’altisonante titolo di Corso d’arrampicata. Ci sono riuscito. Credo che per tutti questo sia stato un’assaggio, un’inizio. In un atmosfera rilassata e divertente, 3/4 supposti esperti si sono messi a disposizione di chi, una volta per tutti voleva provare, con un po’ di continuità, lo stare appesi e il muoversi nel modo più lento che l’uomo abbia mai inventato, arrampicare appunto. Nei cinque appuntamenti ufficiali tra teoria, plastica e roccia si sono avvicendati 15 persone, in un delirio di nomenclatura alpinistica e di simpatiche battute, alcune impronunciabili. Alla fine tra nodi, dadi, friend, barcaioli, “otto”, aderenza, dulfer, ghiere, catene, mezze corde, imbrago, rinvio, smagnesia, magnesia, tira, blocca, molla, gri gri, frog, scarica, carica, piedi, equilibrio, sosta, caschetto, primo, secondo, 4a, 6a, 6b, 6 qui…quello che si è capito sono fondamentalmente 4 cose: per arrampicare occorre arrampicare, il socio non vi bloccherà mai quando ne avete bisogno, la birra è indispensabile e le scarpette puzzano.

La lezione su che cos’è l’alpinismo, la terrà direttamente il Carlo in persona…

…martedì si riparte! Fatevi sentire!

Ciao

Tutti a lezione, si parte..

Il Marco spiega…

Prime prove…

“Aspetta com’è che era?”

Il Gianfranco vuole spostare la sede..

per oggi è andata!

Giorno 1, Casazza…un orrido classico per iniziare…
Parte Giulia!

Matteo “plastico” sulla roccia..

Erica, esponente del glam-climbing..

Vale si prepara…

e parte…

Mmm…se cade lo tengo?

Il Mattia nazionale…..

Spiegazione pratica..

Concentrazione prima del passaggio

Ehhh…ma sei sicuro?

Rinviando..

Le all-star da arrampicata!

Gianfranco in spaccata…

Giorno 2, la piacevole e solare Lantana
La Presolana ci osserva ..

Si confabula prima dell’attacco..

Ilario in spaccata..

Giulia sul passaggio chiave..

Discussioni…

Che eleganza!

Aspetta com’è che faceva il Gianfranco??

Così (ma con la corda dall’alto non vale)…

Il Past President!!!

Gli assicuratori, c’è da fidarsi?

La Chiara se si impegnasse ;)

Il lorenzo, va che putenza!

Foto di alcuni dei partecipanti…

Casting:
Davide

Marchino

 Gianfranco

Giulia

Valentina

Io

Chiara

Marco

Matteo

Mattia

Sara

Ilario

Erica

Lorenzo (Jim Bridwell de noattri)

Alla Prossima!!

Nando.

domenica 25 ottobre

Ciao a tutti da Gianfranco,
vorrei fare la conta per domenica alla seconda uscita per l’avvicinamento all’arrampicata.
Chi viene?

Ricordo inoltre che al giovedì ci si trova al Palamonti e l’invito è rivolto a tutti.

FALESIA DEL LAGO NERO SOPRA GROMO

Castagnata!

E’ il regno indiscusso dei Senatori del Gruppo, che come ogni anno si attivano e danno vita alla Castagnata. Il clima caldo e solare era più idoneo ad una anguriata di ottobre, ma questo ha garantito la presenza di oltre cento persone, che vi hanno partecipato tra pranzo e castagne. A chiusura la classica Tombola, quest’anno sono stranamente arrivato “per ü”, ma come al solito niente.
La giornata è stata allietata da musiche folk e tradizionali suonate dalla FEREBANDAPERTA..un gruppo davvero molto interessante.
Come da qualche hanno a questa parte il ricavato, tolte le spese, sarà devoluto in beneficenza per i progetti di sostegno alle popolazioni del CIAD.
Castagnata, un momento di festa e di ritrovo sociale, in cui le diverse anime del GAP, si incontrano, dall’enoescursionista all’alpinista più puro ed ascetico(sempre più rari).

Ciao

Benvenuti..

Le castagne ardono..

Alla castagnata ci sono proprio tutti..

Anche gli enoalpinisti..

Il vin brulè non manca mai..

Diamo via alle danze

Il pubblico..

Andrea e Gino due dei senatori!

Riprendendo il racconto..

Ciao a tutti,
vedo che qualcuno ha risposto al mio appello, ed ha iniziato a raccontare le sue esperienze tra i monti. Ottimo, gli dò il benvenuto ed esorto anche gli altri a fare altrettanto. Sul blog e nel GAP c’è posto per tutti.

Come avrete notato in questi mesi il blog è andato un po’ a rilento…nell’era mediatica in cui tutto deve filtrare attraverso immagini e descrizioni, potrebbe sembrare che anche il GAP è andato a rilento. Errore! Si è solo interrotto il racconto, perchè in questi mesi di cose ne sono state realizzate parecchie. A Maggio l’incontro intitolato “l’acqua sulle montagne del mondo: elemento, risorsa, diritto” nell’ambito della iniziativa comunale Maggio di Pace. L’attività è proseguita con i consueti appuntamenti con le scuole. A giugno alcuni di noi sono stati impegnati ancora una volta sulle montagne fuori casa con un bel viaggio-spedizione in Perù, nel quale i partecipanti hanno saputo miscelare sapientemente scoperta degli altri, alpinismo e solidarietà. Presto ne avremo il racconto. Successivamente abbiamo collaborato con ZUMA e Oratorio, accompagnado i ragazzi in montagna e avvicinandoli all’esperienza dell’arrampicata. Poi è stato il momento dell’alta quota con la cima Presanella, salita da ben 32 soci, dei trekking dolomitici e della montagna estiva. A settembre di nuovo con escursioni ed uscite di più giorni, quindi una settimana appesi sulla corda fuori dal Municipio per far provare a tutti le “prese” di plastica. E’ tutto? No non è tutto…di cose in più ne abbiamo fatte e ne stiamo facendo…solo che..il racconto riprende da qui…

Nando

Sopra i laghi gemelli con i ragazzi del CRE

e all’alpecorte..

Cima Presanella…

Continuate a legarvi alla nostra corda, c’è ancora molto da fare…

Grignetta

Ciao a tutti da Gianfranco, ecco il mio primo post…

partiamo da un itinerario fra i miei preferiti:

la Grignetta dal pian dei Resinelli passando dal rif. Rosalba per la direttissima, salita alla vetta per il sentiero Cecilia e discesa per la Cermenati.

Splendida giornata al mattino
Sul primo tratto attrezzato
L’unica scaletta da fare
Quasi un meandro
Qualcuno arrampica sulla Lancia nel gruppo del Fungo
Il gruppo del Fungo
L’anno prossimo vorrò esser al suo posto (chissà)
Ecco il Rosalba
Si mangia!!!!
Foto di rito
Di nuovo in marcia verso la vetta
La guglia Angelina e l’ago Teresita
Siamo quasi in vetta
Là dove i rami del lago si uniscono
In vetta!
iiiiiitalia uno!!!!!

ritorno al nord!

Ancora passi ma più familiari: il trekking in Dolomiti! Da La Plose al passo Falzarego…

Gruppo sempre numeroso (in 16), con Lorenzo, Giovanni e Michele giovani alpinisti alle prese con il loro zaino un po’ più pesante del solito: sembrava quello dei giorni di scuola!!!
In cinque giorni abbiamo percorso alcuni sentieri delle dolomiti passando dalle Odle, il Puez, attraversando la Val Badia, per raggiungere l’Alpe di Fanes e il piccolo Lagazzuoi con gallerie, trincee, baracche e postazioni austriache e italiane della Grande Guerra.

Davvero un bellissimo percorso che ci ha continuamente stupito!

Ciao a tutti…
Marco e Chiara

Tutti in vetta al Sass di Putia

Le Odle

Immancabile… lo strudel! Ma la panna è già stata divorata!
Il santuario e alle spalle la parete del Sasso della Croce
Alpinisti alle prese con il Sasso
Due amici e… la montagna!
In vetta al Monte Cavallo