Via Aphrodite (V+, VI-), Parete San Paolo, Arco (TN)
Poco attratti da questo importante megaraduno (a mio avviso sempre più omologato), optiamo per una scelta diversa…e riapriamo la stagione dove l’abbiamo terminata l’anno scorso.
Si parte subito con un tiro bellissimo, che ci fa capire che oggi non si scherza: traverso, diedro fessura ancora traverso. Sosta. Si prosegue poi con un tiro tecnico e fastidioso, con appigli svasi, piccole tacche e appoggi per i piedi sempre in aderenza.
Il terzo tiro offre un singolo atletico con una piccola lama da tirare, poi la parte centrale della via interrompe la continuità e offre qualche tiro con roccia non buonissima, dove prestare un po’ d’attenzione.
Il tiro chiave è una placca compattissima, molto bella, molto di testa. Qui Arco mi presenta il conto e volo impietosamente da secondo. Un’ennesimo traverso ed un diedro in uscita, chiude il penultimo tiro. La via termina con ostico spigoletto da aggirare, dove questa volta a volare è Alessandro, e alcuni risalti prima del meritato riposo.
Il lavoro dei piedi, alla costante ricerca di appoggi poco evidenti, e scarse prese buone per le mani, sono gli elementi dominanti dell’intera via.
Elia con grande tenacia e determinazione si è preso l’onere e l’onore di tirarsela tutta..dimostrando una bella testa e una buona maturità alpinistica. Chapeau!
Quanto al sottoscritto ed Alessandro l’imperativo è unico.Allenarsi.

CORO LE DUE VALLI-CONCERTO DI PRIMAVERA DEL GAP
Venerdì Santo ad ANELLO…
15,3 km (distanza), 1561 m (dislivello), 4h 55 min (tempo).
Un LEGALE Tre Confini!
Come ogni domenica soleggiata di marzo che si rispetti, la sveglia presto è d’obbligo per affrontare una delle gite scialpinistiche di più ampio respiro di fine stagione.
La meta viene scelta già al sabato sera: il classico Pizzo Tre Confini (2824 m s.l.m.). Per me e il mio solito compagno di avventura Claudio si tratta della prima assoluta qui: la curiosità e la voglia di macinare dislivello ci caricano alla partenza.
Lizzola, ore 7.40 (orario nuovo): io, Claudio e Cristian partiamo sci ai piedi dalla macchina per affrontare i 1600 m di dislivello circa. Subito si percepisce che oggi prenderemo parte ad una processione di appassionati scialpinisti verso la vetta del Pizzo.
Attraversiamo con agio la parte pianeggiante iniziale (le Piane di Lizzola) assieme a Nicola e ad altri due suoi amici incontrati al parcheggio. Al primo salto, dobbiamo mettere gli sci nello zaino per superare in circa 10-15 minuti l’unico tratto dell’itinerario con neve scarsa.
Rimettiamo gli sci ai piedi e, dopo esserci separati da Nicola e amici a causa di problemi tecnici, proseguiamo nella salita saltuariamente superati dai tutine che sicuramente ne hanno di più di noi nelle gambe e nel fiato: a metà strada veniamo superati da un terzetto di tutine che salgono legati con la corda, chiaro segnale di una loro preparazione ad un trofeo scialpinistico impegnativo (Mezzalama).
Ci godiamo lo spettacolo dalla vetta tra gente che scatta foto ricordo e gente che si gusta una sana bottiglia di rosso e del buon “pà e codeghì”. Circa verso le 11.40 ci prepariamo per la discesa lasciando il posto in vetta agli altri scialpinisti che continuano ad arrivare con una costanza incredibile.
Pian piano le gambe si fanno sentire legnose e pesanti e, dopo l’ultimo sforzo di “sracchettonare” nel tratto pianeggiante prima del parcheggio, circa alle 12.30 arriviamo alla macchina esausti ma appagati per il gitone appena concluso.
Scialpinismo invernale – Resoconto
Redival (2973 m) con Eclissi
Cima Bocche – 2745 m
Piccolo Colbricon – 2511 m
Foto di gruppo risate e poi giù.
La neve è buona ma non entusiasmante…o forse sotto le solette abbiamo ancora la sensazione della sciata al Mulaz. Il percorso si snoda tra alberi, roccette e stretti avvallamenti e risulta molto tecnico. Matteo, risvegliato in questi tre giorni dal torpore della pianura è il più entusiasta del tracciato in stile “cross”. Ancora una volta Chiara leggera e precisa da lezione di stile a tutti.Anche oggi è stata una buona giornata…più del tempo, della meta o della neve è sempre la compagnia a fare la differenza.